I prezzi delle materie prime rimarranno stabili nel 2025: le previsioni

Le prospettive del Global Mining Outlook 2025

I prezzi di riferimento delle materie prime, su tutti il carbone metallurgico e l’alluminio rimarranno a livelli simili rispetto allo scorso anno. Si prevede che i prezzi del ferro caleranno ulteriormente nel 2025, ma al di sopra dei livelli storici. Le prospettive per i prezzi dell’uranio e del rame saranno influenzate dal movimento globale verso il net zero. Infine, il prezzo dell’oro rimarrà a livelli record a causa dei maggiori rischi geopolitici e delle persistenti preoccupazioni sull’inflazione che non si sono dissipate.

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Lo rivelano i dati del Global Mining Outlook 2025 secondo cui l’aspettativa maggiore risiede nella capacità delle società minerarie a muoversi verso l’uso di veicoli elettrici per la flotta mineraria mobile. Oltre a prendere in considerazione anche le opportunità per ridurre l’impronta di carbonio negli impianti di lavorazione, come la sostituzione degli altiforni tradizionali con forni elettrici nel processo di fabbricazione dell’acciaio.

Materie prime: strategie dei produttori minerari

Dopo aver concentrato i propri sforzi sulla riduzione dell’indebitamento nei bilanci, l’aumento dei dividendi e l’implementazione di programmi di riacquisto di azioni per diversi anni, le società minerarie hanno spostato la propria attenzione sull’espansione dei propri profili di produzione. In particolare, le società stanno aumentando i budget di spesa in conto capitale, tramite l’espansione delle proprie operazioni esistenti o la costruzione della propria pipeline di progetti di sviluppo.

Con molta probabilità proseguirà lo slancio dei produttori minerari senior nell’acquisizione dei produttori intermedi o junior per rafforzare rapidamente i loro profili di produzione a breve termine. Sono previste anche acquisizioni strategiche di progetti di alta qualità, e lunga durata, per rafforzare le pipeline di sviluppo. L’analisi ritiene che le società minerarie continueranno a dare priorità ai progetti che possono aumentare la loro esposizione ai minerali critici, tra cui giacimenti di rame e litio.

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Rating creditizi e ottimizzazione dei costi

Stabili anche le previsioni per il 2025 sui profili di credito degli emittenti minerari. Le valutazioni del rischio finanziario vengono registrate nelle categorie AA e A: “Queste società sono caratterizzate da bassi livelli di debito dovuti al significativo deleveraging che ha avuto luogo dal 2016, a causa dei prezzi record delle materie prime” si legge nel rapporto. Di conseguenza, i profili di rischio finanziario sono più forti del rischio aziendale, dove i rating complessivi sono limitati a un livello superiore.

Le società minerarie hanno raggiunto i loro obiettivi di produzione e di orientamento dei costi nel 2024 rispetto al 2023. Tuttavia, con le pressioni inflazionistiche persistenti lungo la catena di fornitura, “raggiungere lo stesso risultato nel 2025 sarà una sfida poiché il costo dei beni di consumo rimane elevato e i costi del lavoro, in particolare gli stipendi per i lavoratori minerari, stanno aumentando per tenere il passo con il costo della vita più elevato”. Di conseguenza, l’ottimizzazione dei costi e il rispetto delle stime di orientamento per l’anno in corso saranno una priorità assoluta per le società minerarie quest’anno.

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