L’AI per tutelare il grano duro dalla crisi climatica

Una tecnologia Microsoft con il centro di Ricerca Genomica e Bioinformatica del Crea

L’intelligenza artificiale aiuterà a tutelare il Grano duro studiandone il DNA per affrontare meglio in cambiamento climatico e assicurare un futuro sostenibile per questa coltura. A farlo sarà la tecnologia Microsoft con un accordo con CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria) – l’ente italiano di ricerca sull’agroalimentare vigilato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

CREA, con il suo Centro di Ricerca Genomica e Bioinformatica, sta coordinando insieme all’Università di Bologna e all’Università di Saskatchewan (Canada), una vasta iniziativa internazionale finalizzata alla conoscenza di tutti i geni di tutte le varietà di grano duro
(progetto Pangenoma), e finanziata, per l’Italia, dal PNRR-progetto AGRITECH.

ai tutelare il grano

Nell’ambito del progetto Pangenoma, con una collaborazione con l’Università di Bologna operativa sul cloud Microsoft Azure in cui lavora mettendo in rete decine di ricercatori di tutto il mondo. La ricerca è al lavoro per sviluppare nuove varietà di grano e di altre colture essenziali come riso e mais, che possano adattarsi a un clima che sta inevitabilmente cambiando.

Analisi dei genomi del Grano

Il cloud Azure permette di condividere e analizzare una molteplicità di petabyte (migliaia di terabyte) di dati genetici ricavati dai genomi delle varietà di grano. I dati vengono quindi elaborati ed esaminati in sicurezza attraverso delle procedure standardizzate definite
pipelines, che prevedono una serie di fasi di elaborazione dei dati, in grado di creare i 14 cromosomi del genoma del grano duro.

Il tutto avviene con una capacità di supercalcolo così da gestire e confrontare enormi quantità di dati per trovare tratti genetici utili a fronteggiare le sfide climatiche.
Un approccio “essenziale per affrontare le sfide che abbiamo davanti e garantire un cibo di qualità per tutti” ha commentato  in una nota Luigi Cattivelli, direttore del CREA Centro di ricerca Genomica e Bioinformatica. “Abbiamo messo a punto una infrastruttura informatica su Cloud che, dopo il battesimo con il frumento duro, sarà utilizzata anche per altri progetti CREA, a cominciare dai progetti sulla xylella dell’olivo e sul malsecco degli agrumi” .

“Il cloud consente agli scienziati di tutto il mondo di condividere dati e strumenti in tempo reale, migliorando l’efficienza e la velocità della ricerca” ha ribadito Vincenzo Esposito, amministratore delegato di Microsoft Italia. “Siamo orgogliosi di supportare un’iniziativa che ha il potenziale di garantire la sicurezza alimentare globale e promuovere pratiche agricole più sostenibili, facendo leva sui talenti e sull’innovazione della ricerca italiana”. Al progetto, ha contribuito anche Seqera, partner Microsoft.


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