L’adozione di un settore energetico più decentralizzato contribuirebbe a garantire un accesso affidabile all’elettricità, al riscaldamento e all’acqua per la popolazione dell’Ucraina. Dopo la recente accelerazione degli attacchi da parte della Russia, senza un’azione urgente, il Paese corre il rischio di prolungate interruzioni di corrente per tutto il 2025 e anche oltre. Lo rileva il nuovo rapporto Iea, Empowering Ukraine through a decentralised electricity system, presentato a Kiev il 17 dicembre.
Circa due terzi della capacità di generazione di energia distribuibile è stata occupata, danneggiata o distrutta, causando blackout a rotazione e interruzioni di corrente non programmate. Con una domanda di picco che questo inverno probabilmente raggiungerà i 18,5 GW, creando un deficit di fornitura fino a 6 GW, questi disguidi sul sistema potrebbero continuare nei prossimi mesi.
Azioni chiave per un sistema energetico decentralizzato
Il rapporto suggerisce all’Ucraina di agire subito per soddisfare le immediate esigenze energetiche, pianificando anche per gli anni a venire. Si evidenzia che un sistema più decentralizzato, con crescenti capacità di pannelli solari sui tetti, batterie, piccole turbine a gas modulari ed eolico, potrebbe mitigare gli impatti degli attacchi in corso e allineare il sistema energetico ucraino con gli obiettivi a lungo termine per la sicurezza energetica e la decarbonizzazione.
L’analisi delinea azioni chiave per creare un sistema energetico decentralizzato e moderno in Ucraina entro il 2030. Tra queste rientrano il miglioramento dei quadri normativi, la riforma dei mercati dell’elettricità e il rafforzamento del coordinamento a livello di trasmissione e distribuzione.
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Ucraina: 24 GW di solare e 11 GW di eolico in questo decennio
Più nel dettaglio, le risorse energetiche distribuite possono svolgere un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi energetici. Sebbene sussistono molte incertezze, sulla base dei modelli elaborati dall’Iea, si potrebbero soddisfare questi obiettivi aggiungendo 24 GW di energia solare, 11 GW di energia eolica e 6 GW di capacità di accumulo di energia in questo decennio.
Ricostruire il sistema energetico ucraino basato solo su piccole turbine a gas modulari e motori a gas, richiederebbe oltre 12 miliardi di euro di investimenti iniziali. L’aggiunta di fonti ad alimentazione diversificate, tra cui rinnovabili variabili e batterie, avrebbe un impatto tra i 15 e i 22 miliardi di euro rappresentando, stando al report, la soluzione più conveniente. In gran parte perché ridurrebbe la necessità di importazioni di elettricità e combustibili fossili, con un conseguente calo di circa il 6% dei costi annuali.
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