Biodiversità, a Roma e Firenze sono di casa i pipistrelli: i benefici

I risultati del progetto finanziato dal Pnrr

Il primo centro di ricerca nazionale dedicato alla biodiversità, finanziato dal Pnrr, ha svelato che nel cuore di Roma e di Firenze è molto radicata la presenza di numerose specie di pipistrelli, ma anche l’estinzione di molte altre in tempi recenti.

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Biodiversità: primo centro di ricerca finanziato dal Pnrr

Grazie all’installazione di registratori automatici in 50 siti distribuiti tra le due città, i ricercatori dello Spoke 5 di National Biodiversity Future Center (Nbfc), insieme ai colleghi del Cnr-Iret, Cbr-Ibe, il progetto ha permesso di monitorare per un anno l’attività dei mammiferi notturni, scoprendo la presenza di oltre 15 specie tra cui il vespertilio smarginato, l’orecchione grigio e il rinolofo maggiore. Tra le aree campionate a Roma: Villa Borghese, Villa Pamphili, Parco regionale urbano del Pineto, Riserva dell’Insugherata. A Firenze sono state osservate le aree di Ponte all’Indiano, Peretola, Argingrosso e il castello di Calenzano.

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Pipistrelli e ambiente urbano: la loro presenza è importante

I pipistrelli svolgono un ruolo fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi urbani. Si nutrono di insetti, contribuendo a regolare le popolazioni di zanzare, mosche ed altri parassiti degli agro-ecosistemi. La loro presenza è dunque un indicatore di un ambiente sano e ricco di biodiversità. Vanno in letargo per circa 183 giorni e dormono più di 20 ore al giorno e non sviluppano tumori: purtroppo però, molte di queste specie si sono estinte in seguito ad attività antropiche, alla perdita di habitat fondamentali come boschi e aree umide e all’inquinamento luminoso.

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Per tutelare questi mammiferi, suggeriscono i ricercatori, è fondamentale creare rifugi artificiali, ridurre l’uso di pesticidi e tutelare gli spazi verdi: Proteggere i pipistrelli significa tutelare la biodiversità urbana e migliorare la qualità di vita conclude la nota stampa.

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