C’è bisogno di un sistema energetico che governi l’incertezza

Al centro della Assemblea annuale di Proxigas, gli strumenti per gestire la grande variabilità del contesto attuale

Abbiamo davanti a noi ancora circa un paio d’anni di mercati fragili. Le nuove ondate di GNL che arriveranno da USA e Qatar troveranno lo sviluppo pieno tra il 2026 e 2027. Quindi nei prossimi due anni dovremmo ancora affrontare l’incertezza”, così Cristian Signoretto, presidente di Proxigas apre l’assemblea pubblica dell’associazione di riferimento per il settore Gas italiano, tenutasi l’11 dicembre presso la Lanterna di Fuksas, a due passi da Piazza di Spagna.

Di fronte a una fotografia frammentata a livello globale, inevitabilmente il tema dell’incertezza permea l’intero dibattito. L’Europa ha un bisogno impellente di reinventarsi, trovare nuovi modelli di business e un’autonomia strategica per l’energia. Sicurezza in primis, ma anche costi e competitività.

È dunque fondamentale saper governare un’incertezza che rischia di avere forti ripercussioni sul sistema energetico. La volatilità dei prezzi, ad esempio, è una conseguenza diretta di questo scenario. Da un lato, la recente escalation dei prezzi gas è dovuta a un inverno partito con temperature più rigide, (e quindi l’UE si trova ad affrontare minori scorte rispetto allo scorso anno, pur restando gli stoccaggi a livelli adeguati, circa l’82%). Dall’altro, si aggiunge una concausa alla volatilità dei prezzi, e cioè una crescente competizione con l’Asia: il GNL ha visto una deviazione verso i paesi asiatici che lo richiedono.

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Se si guarda al quadro globale, l’Europa si trova in una situazione in cui, ad Ovest, c’è la nuova amministrazione USA che prenderà in esame policies con un sicuro impatto su UE e Italia. Basti pensare al tema dei dazi, delle sanzioni, dell’esportazione del GNL. Ad Est, ci sono poi guerre ai confini con l’UE e nuovi focolai di tensione, come Siria Georgia, Corea, Taiwan. E allora quali sono gli strumenti con cui proteggersi per affrontare questa contingenza? Come si può garantire la sicurezza energetica, la sostenibilità ambientale e l’economicità delle soluzioni?

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Cristian Signoretto, Presidente Proxigas

“Con il venir meno dei flussi via tubo dalla Russia, il mercato europeo del gas ha perso flessibilità e deve far ricorso ai mercati globali del GNL per il proprio bilanciamento.  Importando GNL, importiamo anche le variabilità che arriva da altri paesi. Quando ad esempio il clima o l’instabilità delle rinnovabili impattano su paesi in Asia, questi elementi hanno un impatto diretto sui prezzi del GNL, e quindi l’Europa, che deve importare quella molecola per riuscire a bilanciarsi, importa anche quella volatilità. Cosa piuttosto nuova rispetto al passato”, commenta ancora il presidente di Proxigas.

La strada maestra: competitività e sicurezza

A fronte della crescente domanda di GNL, si fa più accesa la competizione europea con l’Asia.  A livello globale, la crescita costante della domanda di gas (nel 2024 +2%) espone i mercati a un equilibrio instabile. Stando alle stime, la domanda globale di gas continuerà a crescere, trainata da quella asiatica. Gli scenari portano a ipotizzare un mercato corto, dove l’offerta farà fatica a soddisfare la domanda e nel 2040 potrebbe persino delinearsi un considerevole gap. E’ quanto previsto dall’ultimo Gas Report di SNAM e International Gas Union.

“Per comprendere tutte le dimensioni di questa sfida, dobbiamo anche riflettere su quello che è l’attuale contesto economico globale. E’ ormai consapevolezza comune riconoscere che per l’Europa la competitività sia la nuova priorità”, commenta Marta Bucci, DG di Proxigas, durante il suo intervento.

Parlando di sicurezza strategica, il dibattito evidenzia il ruolo chiave del gas come strumento di continuità nel percorso di decarbonizzazione. Secondo l’associazione di riferimento per il gas in Italia, combustibili gassosi come biometano e idrogeno – ma anche il gas naturale accoppiato alla cattura delle emissioni – sono necessari al raggiungimento degli obiettivi climatici. In uno scenario sensibile a shock di mercato, o in caso di minore penetrazione delle FER, avere il gas all’interno del mix energetico rende il sistema più resiliente ed evita l’intermittenza delle rinnovabili.

Il maggior ricorso al GNL ha aumentato l’esposizione europea alle dinamiche globali. Per rispondere a questa sfida, la prima necessità – sulla scia di quanto sta facendo la Cina – è di ancorare saldamente i volumi di GNL verso l’Europa con contratti di lungo termine per garantire maggiore stabilità in situazioni di mercato corto. Parallelamente, bisognerà sviluppare risorse domestiche che garantiscano una minore dipendenza dall’estero.

L’auspicio è che l’Europa sia in grado di anticipare, e non di rincorrere. Un tema, quello della competitività esterna, che finora non è mai stato affrontato come questione politica a livello UE.

La ricetta del cambiamento

Accelerazione, flessibilità, necessità di trasformare la transizione in un’opportunità di crescita. “Per contrastare concretamente i cambiamenti climatici dobbiamo preoccuparci di come soddisfare questa ‘grande fame di energia’ e come farlo in modo sostenibile”, dichiara Marta Bucci.

Come fare quindi per garantire la transizione ecologica e gestire queste sfide globali inedite? Con una certa continuità rispetto alle dichiarazioni della Presidente del Consiglio a Baku durante la COP 29, la ricetta di Proxigas si articola su quattro punti principali:

  1. Rimettere l’energia al centro delle politiche UE, non solo in termini di sostenibilità, ma nella complessità del sistema energetico: garantire sicurezza delle forniture, investire nella produzione domestica, ricorrere a contratti di lungo termine, diversificare le rotte di approvvigionamento.
  2. In termini di competitività, bisogna garantire la sostenibilità economica della transizione ecologica: è necessario un mercato dell’energia – compreso quello dei green gas – che sia liquido, efficiente e unico a livello UE. Un grande mercato per competere con il resto del mondo.
  3. Valorizzare tutte le tecnologie funzionali alla decarbonizzazione, mettendo davvero in pratica la neutralità tecnologica
  4. Valorizzare la resilienza delle infrastrutture.

Abbiamo intervistato Marta Bucci su come coniugare le tre dimensioni della sicurezza energetica, sostenibilità ambientale e sostenibilità economica. Nel video il commento per esteso.

Accompagnare la transizione ecologica

A conclusione della giornata, il Ministro dell’ambiente e sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, presente in sala, ha delineato l’azione del governo, sostenendo che la sicurezza energetica è un tema da tenere bene a mente quando si delineano scenari e percorsi a lungo termine, come quelli stabiliti nel PNIEC. Da questo punto di vista, il gas rappresenta certamente un elemento di garanzia e di continuità, pur nel percorso di transizione verso nuove forme di energia pulita.

Sul fronte gas, parlo a un auditorio che conosce bene il PNIEC, cioè il percorso che ci siamo dati al 2030 e 2050, come scenario. La convinzione è che il gas sia una fonte di garanzia, di continuità e di accompagnamento, pur nella grande sfida di sviluppare le rinnovabili, dandoci come obiettivo gli 80 GW al 2030”, dichiara il Ministro.

Il Ministro Pichetto Fratin Durante Il Suo Intervento Foto Ilaria Carmen Restifo 1
Il Ministro Pichetto Fratin durante il suo intervento_Foto Ilaria Carmen Restifo

Ma la pipeline è una garanzia se il gas viene effettivamente immesso alla fonte. Il Ministro cita il gasdotto dalla Libia: con una capacità di oltre 13 miliardi di mc, il tubo funziona però a circa un quarto del suo potenziale. Di qui l’importanza di avere un equilibrio anche sul fronte dei rigassificatori. La diversificazione deve essere affiancata dalla sicurezza delle forniture. “Nel contempo noi andiamo avanti su quella che è l’azione che ci siamo dati come governo. E’ in pubblicazione in queste ore, sul fronte di biometano, biomasse e biogas, la prima parte del FER2, con i bandi previsti per il 16 di dicembre. Stiamo andando avanti con l’operazione dell’Adriatica, 450 km che devono avere la robustezza per viaggiare con la miscela dell’idrogeno. Tutto questo per strutturarci verso un modello di sicurezza che dobbiamo avere”, aggiunge infine.


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Consulente e ricercatrice freelance in ambito energetico e ambientale, ha vissuto a lungo in Europa e lavorato sui mercati delle commodity energetiche. Si è occupata di campagne di advocacy sulle emissioni climalteranti dell'industria O&G. E' appassionata di questioni legate a energia, ambiente e sostenibilità.