Il ruolo cruciale delle tecnologie verdi al centro dell’Italian Energy Tech Conference 2024

Ecco quanto emerso alla prima edizione della conferenza organizzata da Green Horse Advisory e Verdian Power e il commento video di Federico Cuppoloni, direttore di Cleantech for Italy

Il mercato globale delle tecnologie verdi è destinato a crescere da settecento miliardi di dollari nel 2023 a più di duemila miliardi di dollari entro il 2035. Questo è quanto emerso alla prima edizione dell’Italian Energy Tech Conference 2024, organizzata il 27 novembre a Milano da Green Horse Advisory e Verdian Power, produttore indipendente di energia rinnovabile, parte del fondo Nuveen Infrastructure.

Energy Tech Conference
Foto di Elisabetta Scuri

La giornata si è aperta con i saluti introduttivi di Carlo Montella, co-founder e managing partner di Green Horse Legal Advisory, e di Jordi Francesch, managing director of asset management di Nuveen Clean Energy Infrastructure, che hanno sottolineato come il mercato delle tecnologie legate allo sviluppo delle FER abbia un enorme potenziale in Italia. Ai loro interventi hanno fatto seguito tre tavole rotonde che hanno rappresentato l’occasione per i principali stakeholder del settore di confrontarsi sulle sfide attuali e future.

Energy Tech Conference, l’innovazione in ambito cleantech in Italia

Energy Tech Conference
Foto di Elisabetta Scuri

La prima tavola rotonda si è incentrata proprio sulle innovazioni in ambito cleantech in Italia, dove, con sette miliardi di euro di ulteriori investimenti nelle rinnovabili che potrebbero convergere sul Paese nel 2025 a fronte di un quadro normativo stabile, ci si aspetta un’ulteriore crescita di tecnologie come i sistemi di stoccaggio.

Se le batterie stanno facendo registrare risultati positivi – come ha sottolineato Federico Monti, direttore esecutivo di Santander – ci sono però settori come quello dell’idrogeno e della cattura e stoccaggio del carbonio che fanno fatica a decollare. La scalabilità è il problema, secondo Federico Cuppoloni, direttore di Cleantech for Italy.

“Non abbiamo investito abbastanza nelle policy e negli strumenti finanziari, rispetto a quanto abbiamo investito nella tecnologia. Non c’è sufficiente coordinazione fra domanda e offerta, né incentivi adeguati. I regolamenti procedono troppo lentamente: bisogna superare queste sfide per favorire la rivoluzione tecnologica di cui abbiamo bisogno”, ha rimarcato Cuppoloni.

Bisogna poi considerare che il mondo cleantech richiede tante attività di ricerca e sviluppo, competenze specifiche e lo sviluppo di strategie di tutela della proprietà intellettuale per proteggere le nuove tecnologie. Questo è quanto ha evidenziato Stefano Peroncini, CEO di Eureka! Venture SGR. “Occorre un grande sforzo per passare dal laboratorio al mercato. Ecco perché la realizzazione di progetti pilota, in collaborazione con partner del mondo corporate, sono essenziali per validare le tecnologie con largo anticipo”, ha commentato Peroncini.

La centralità dei sistemi di stoccaggio dell’energia

Energy Tech Conference
Foto di Elisabetta Scuri

Nel corso della seconda tavola rotonda, è stato possibile approfondire il tema dello stoccaggio dell’energia, anche grazie all’intervento dell’Ing. PhD Mauro Moroni, esperto di tecnologie per la conversione e l’efficienza energetica. “Come scegliere la giusta tecnologia? Potenza e capacità sono due parametri fondamentali, ma bisogna tenere conto anche dei parametri economici e tecnici”, ha spiegato Moroni.

In Italia – dove, al 30 giugno 2024, risultano installati 650.010 sistemi di accumulo, per una potenza complessiva di 4.496 MW e una capacità massima di 9.621 MWh – la tecnologia più diffusa è quella a base di litio, il cui prezzo, come ha ricordato Angelo D’Anzi, fondatore di Storen Technologies Inc., è sceso drasticamente negli anni.

Leggi anche: MACSE, opportunità e sfide nell’intervista a Salvatore Casa di Elemens

La seconda domanda da porsi è: come fare in modo che il business plan sia a prova di futuro? “Occorre guardare alle policy, come all’A.79 di Terna o ai regolamenti europei, ma serve anche un buon livello di flessibilità, dato dalla possibilità di aggiornare i software”, ha risposto Attilio Bragheri, vicepresidente Large Scale & Project Solutions, South & West Europe di SMA Solar Technology AG.

“Non servono solo gli hardware, serve anche un approccio sistemico”, ha aggiunto Matteo Lionetti, Head of Global Techsales di NHOA Energy. “Essendoci un’ingente mole di dati da gestire, l’uso dell’intelligenza artificiale può risultare cruciale: pensiamo per esempio al suo utilizzo nell’ambito della manutenzione predittiva”.

Dall’agrivoltaico al nucleare, l’avanzata delle tecnologie per la transizione

tecnologie verdi energie rinnovabili
Foto di Elisabetta Scuri

Gli interventi della terza tavola rotonda si sono addentrati maggiormente nello specifico, focalizzandosi su esempi concreti di tecnologie innovative per la transizione energetica. Un esempio è quello delle soluzioni legate all’agrivoltaico, che – come ha rimarcato Stefano Giansanti, partner di GSR Tech – sta dando agli agricoltori, che già giocano un “ruolo importante nella tutela del suolo e nella riduzione dei pesticidi”, la “possibilità di coniugare la produzione alimentare con quella dell’energia pulita”.

Gabriele Chiodini, direttore dell’area innovazione di Akren, ha spiegato che, per gli investitori, la dimensione agricola è una nuova dimensione. Per aiutare tutti gli stakeholder coinvolti, Akren sviluppa “sensori per raccogliere dati nei campi sul microclima, e capire come i pannelli solari influiscono su di esso e sulla produzione agricola. Raccogliamo anche informazioni sulle coltivazioni, così da monitorare anche quelle e, quindi, tutti gli asset coinvolti”, ha dichiarato Chiodini.

E se Claudio Spadacini, CEO di Energy Dome, ha ricordato le sfide legate all’approvigionamento delle materie prime critiche e la conseguente necessità di sviluppare tecnologie alternative al litio anche in nome della competitività industriale, Pere Margalef, che segue lo sviluppo delle soluzioni tecnologiche per la decarbonizzazione di Snam, ha sottolineato come l’azienda stia lavorando a un innovativo sistema di stoccaggio sotterraneo dell’idrogeno.

Leggi anche: Ravenna CCS, al via le prime fasi dell’impianto Eni e Snam

Non è mancata poi l’occasione per fare un punto sulle criticità legate all’energia nucleare, a partire dalla sicurezza e dalla produzione di rifiuti radioattivi. Giulia De Benedetti, Investor Relations Director di Newcleo, ha spiegato come l’azienda sta cercando di risolverle lavorando su sistemi di “sicurezza passiva” che, grazie ai reattori di quarta generazione, non necessitano dell’interazione umana, e sull’utilizzo di nuclear waste in ottica di economia circolare.

Il primo Cleantech Startup Contest

Cleantech Startup Contest
Fabio Bignolini, CEO & Co-Founder di NLcomp

Alla presentazione di questi casi studio, ha fatto seguito la premiazione della realtà vincitrice del primo Cleantech Startup Contest, organizzato in occasione della conferenza: si tratta di NLcomp, una startup innovativa fondata a Monfalcone, in provincia di Gorizia, che ha progettato una turbina eolica completamente riciclabile che può essere riutilizzata, riducendo l’impatto ambientale del settore. In quanto vincitore del contest, il progetto sarà supportato nel suo sviluppo da Verdian Power e Green Horse Advisory.


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.