Ci vorranno 2.400 anni per raggiungere il livello di penetrazione elettrica nei consumi totali indicato dal PNIEC 2024 guardando all’attuale crescita del comparto. Unico quid il target andrebbe raggiunto entro il 2030. Un ritardo che pesa su tutti i target europei.
La riduzione delle emissioni al ritmo attuale impiegherà 24 anni rispetto ai sei anni che ci distanziano dal 2030. L’analisi è stata elaborata dagli Amici della Terra. Si tratta dell’ultimo report che sarà illustrato in dettaglio il prossimo 28 e 29 novembre a palazzo Rospigliosi a Roma, nel corso della XVI Conferenza nazionale sull’Efficienza nell’Uso e nella Produzione di Energia.
I ritardi sui target al 2030
Il Report ha valutato 12 target e per ognuno il ritardo è evidente a cominciare dai 10 anni (ETS, consumi finali di energia e Intensità energetica) fino ai 2.400 anni già citati, passando per i 323 dei settori ESR.
Insomma che le strategie europee non stiano dando i risultati previsti? Stando a questi dati no. Si tratterebbe di una corsa contro il tempo già persa in partenza se si continua a giocare con queste regole.
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