Stati Generali della Green economy in crescita il comparto, negativo il consumo di suolo

Una politica industriale coesa in grado di posizionare Italia e Europa nella sfida del clima. I dati diffusi a Ecomondo 2024

Risultati importanti per la Green economy in Italia. Cresce il comparto con l’economia circolare e il biologico mentre diminuiscono le emissioni di CO2 di oltre il 6%, tanto che se mantenesse questo trend potrebbe raggiungere il calo del 55% nel 2030. Ma accanto a questi primati in alcuni settori permangono criticità: non si arresta il consumo di suolo che interessa il 7,14% del territorio nazionale e si estende anche in aree di fragilità idraulica e sono aumentate nel 2023 le immatricolazioni delle auto, ma sono ancora poche le elettriche.

Questa la fotografia dell’Italia delle green economy contenuta nella Relazione sullo Stato della Green Economy presentata in apertura degli Stati Generali della Green Economy 2024, promossa dal Consiglio Nazionale della Green Economy in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e il patrocinio della Commissione europea e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Come di consueto la relazione apre i lavori di Ecomondo nel complesso di Rimini fiera, un’edizione da record  questea del 2024, come sottolinea il padrone di casa Maurizio Renzi Ermeti presidente Italian Exibition group.

Non manca un richiamo ai terribili fatti di Valencia in Spagna da Irene Priolo presidente facente funzione della Regione Emilia Romagna. “Dobbiamo muoverci sulla difesa del suolo”. Sottolineando come nella Regione si sia rischiato un allagamento sulle proporzioni della tragedia spagnola lo scorso settembre. “Dobbiamo capire come costruire una resilienza delle popolazione” citando la necessità di cambiare la progettualità delle città. 

Irene Priolo presidente ad interim della Regione Emilia Romagna
Irene Priolo presidente facente funzione della Regione Emilia Romagna. Foto Agnese Cecchini

Le nostre politiche ambientali devono diventare politiche industriali”. Sottolineando come non basti né la sola Regione, né la sola Italia ma tutta l’Europa coesa. Aggiungendo rivolta al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin giunto in sala come “non possiamo aspettare il 2027 per la difesa del suolo”.

I numeri della Green economy in Italia

“Il Grean deal non è una passeggiata” sottolinea Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, nel corso dei lavori, ma i risultati ci sono vediamone alcuni. 

Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile
Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile. Foto di Agnese Cecchini

Nel 2023 le rinnovabili elettriche, sole e vento, per la prima volta hanno generato oltre 50 TWh di energia. La nuova capacità di generazione è salita a circa 3 GW nel 2022 e a quasi 6 GW nel 2023. Nel primo semestre del 2024 è aumentata di 3.691 MW, +41% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

I consumi di energia evidenziano nel 2023 un meno 4 Mtep. Mentre ancora di più scendono i consumi gas con 5,6 Mtep, carbone di 2,2 Mtep e 1 Mtep di prodotti petroliferi.

Gli edifici riducono del 5,5% i consumi energetici ma restano l’elemento più energivoro con oltre il 40% della domanda nazionale di energia. Seguono i trasporti con il 35% del totale. Qui i consumi di energia aumentano del 2,2%, in controtendenza con gli altri settori. L’industria riduce del 6% i consumi arrivando al 21%.

Nell’anno in cui 3.400 eventi meteoclimatici estremi hanno colpito l’Italia, alcuni dei quali sono veri e propri disastri climatici. Al contempo le emissioni di CO2 per la prima volta vanno sotto la soglia dei 390 milioni di tonnellate di gas serra con un calo di oltre 26 milioni di tonnellate. Si tratta di oltre il 6%.

Economia circolare record in Italia

Per ogni kg di risorsa consumata, il nostro Paese ha generato 3,6 euro di Pil (il 62% in più rispetto alla media UE), Davanti a Spagna e Francia (3,1). L’Italia ha anche il primato in tasso di riciclo dei rifiuti con il 72%.

  • Il tasso di riciclo dei soli rifiuti urbani si è attestato al 49,2% (+1% rispetto al 2021);
  • i rifiuti speciali sono diminuiti del 2,1% rispetto all’anno precedente.
  • Il tasso di utilizzo circolare dei materiali nel 2022, in Italia è stato del 18,7%. Un record nazionale se consideriamo che la media europea è dell’11,7%.

Capitale naturale: deboli le misure di tutela e ripristino, continua il consumo di suolo, 19,4 ettari al giorno.

Consumo di suolo e produzione agricola

Il suolo consumato copre il 7,14% del territorio nazionale. Nel 2022 i principali interventi di artificializzazione del territorio si sono verificati in pianura Padana e lungo la fascia costiera Adriatica. La superficie vegetata in percentuale della superficie urbanizzata, dal 2016 al 2022 nelle principali città italiane, è pressoché invariata.

L’incidenza della superficie verde direttamente fruibile dai cittadini, nel 2021, nei capoluoghi, era in media solo di 8,55 metri quadrati ogni 100 di superficie urbanizzata.

Rispetto all’acqua nel 2023 le perdite della rete sono state pari al 42,2 % a livello nazionale e al 50,5 % nelle regioni del Sud. 

Diminuisce la produzione agricola a causa della crisi climatica, ma cresce il biologico con circa 95.000 occupati  e le produzioni di qualità. Anche nel 2023 la crisi climatica clima ha inciso sulla produzione e sulle performance economiche dell’agricoltura che ha registrato nel 2023 una flessione delle produzioni del 2,5 %. Però il biologico aumenta del 4,5 % (dell’86,5% negli ultimi 10 anni). La Sicilia è la regione con la maggiore estensione in valore assoluto (413.202 ha, con un incremento del 6,7% rispetto al 2022), seguita da Puglia e Toscana.

Mobilità in calo le auto elettriche ma crescono le immatricolazioni

Nel 2023 si sono raggiunte 41 milioni di auto circolanti, e nel 2023 sono cresciute del 19% le immatricolazioni. Sono aumentate anche le emissioni, da 118,8gCO2/Km del 2022 a 119,5gCO2/Km nel 2023. Siamo tra i paesi in Europa con il maggior numero di auto circolanti. L’auto rappresenta un mercato globale, non possiamo non valutarlo nelle scelte di politiche industriali, ammonisce Ronchi. “Forse più che sulla neutralità tecnologica dovremmo puntare, sulle migliori tecnologie sostenibili” richiama il presidente di Fondazione Sviluppo Sostenibile. E su questo l’elettrico è più efficiente ribadisce.

Leggi anche: Auto elettriche: Italia all’ultimo posto tra i major market europei


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.