Permacultura nel villaggio rurale di Zrizra

Le sfide per chi vive di agricoltura in zone remote come questa sono molte, prima fra tutte l’accesso alla rete idrica

Lasciandosi alle spalle il lago di Bouderoua, dodici chilometri ad Est di Ouazzane, si annida un piccolo villaggio addossato alle colline del pre-Rif: Douar Zrizra. Appartiene al distretto di Bni Qolla, un centro rurale della provincia di Ouazzane che si estende su un vasto territorio collinare e che comprende insediamenti sparsi: i Douar.

Zrizra è appunto uno di questi villaggi ed è abitato da famiglie che qui vivono da molte generazioni. È una popolazione prevalentemente giovane dedita ad attività rurali: agricoltura di sussistenza e allevamento.

Donne del Villaggio di Zrizra mangiano insieme_Foto Ilaria
Donne del Villaggio di Zrizra mangiano insieme. Foto Ilaria Carmen Restifo

Le sfide per chi vive di agricoltura in zone remote come questa sono molte, prima fra tutte l’accesso alla rete idrica. Alla stregua di altre aree rurali del Marocco, Douar Zrizra deve affrontare sfide infrastrutturali, come l’accesso limitato ai servizi sanitari, all’istruzione e alle infrastrutture di trasporto.

Qui, da sempre si praticano tecniche di policoltura o anche forme di permacultura ante litteram. Neologismo moderno, tecnica antica. Un modello di produzione agricola progettato per durare e non per degradare. Un processo rigenerativo in cui i residenti lavorano per trasformare il terreno in un modello di autosufficienza. 

C’è chi, in questo villaggio sperduto, ha un progetto di rigenerazione, in linea con l’idea di sviluppo sostenibile per un turismo rurale. Noureddine Fatty è un noto artista in Italia sulla scena della word music, ed è originario di questo villaggio, dove ha un progetto. 

“Io sono tornato qui dopo trent’anni in Italia per riscoprire le mie origini. La cosa che mi interessa di più è di riprendere le tradizioni antiche della cultura contadina. Ho letto molto sulla permacultura come concetto moderno, ma qui sono tantissimi anni che viene praticata questa tecnica. Quindi ho pensato di creare un giardino su questa collina, un centro di formazione. Voglio trasmettere un’esperienza di convivenza con questa gente, per far vedere come viene coltivata e vissuta la terra nel rispetto della natura”, ci spiega Fatty durante un sopralluogo. Nel video il commento per esteso.

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Consulente e ricercatrice freelance in ambito energetico e ambientale, ha vissuto a lungo in Europa e lavorato sui mercati delle commodity energetiche. Si è occupata di campagne di advocacy sulle emissioni climalteranti dell'industria O&G. E' appassionata di questioni legate a energia, ambiente e sostenibilità.