Il primo novembre si celebra il World Vegan Day, ovvero la Giornata mondiale del veganismo. È stata istituita trent’anni fa da Louise Wallis, presidente della Vegan Society, che ha scelto questa data perché a cavallo fra Halloween e il giorno messicano dei morti, che cade il 2 novembre. L’obiettivo è quello di promuovere la transizione verso diete a base vegetale, così da salvaguardare gli animali, la salute umana e l’ambiente.
Gli allevamenti in Italia
In Italia, secondo la Banca dati nazionale dell’anagrafe zootecnica, gli allevamenti sono quasi 400mila e quelli di tipo intensivo si trovano soprattutto in quattro regioni: Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna. La Lombardia è la regione che alleva il maggior numero di bovini (1,5 milioni) e di maiali (oltre quattro milioni), mentre il Veneto è la regione con il maggior numero di polli e galline (circa 39 milioni).
Leggi anche: La Danimarca vuole tassare le emissioni delle mucche
Diverse indagini hanno dimostrato l’esistenza di allevamenti che non rispettano il benessere degli animali. Inoltre, come ricorda Essere Animali, l’allevamento intensivo è responsabile di due terzi delle emissioni nazionali di ammoniaca e rappresenta la seconda causa di formazione del particolato fine in Italia, che ha un impatto estremamente negativo sulla salute pubblica.
La sentenza dell’UE sui “veggie-burger bans”
Recentemente, una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea (in riferimento alla causa C-438/23) ha confermato che gli Stati membri non hanno il diritto di vietare l’uso di termini generici, tradizionalmente associati ai prodotti a base di carne (come hamburger o salsiccia), per designare le proteine vegetali.
“Questo caso giudiziario è, in ultima analisi, il risultato di una campagna portata avanti dall’industria della carne in vari Paesi europei per minare gli sforzi di produttori lungimiranti che si sono impegnati a sviluppare e commercializzare alternative vegetali alle proteine animali. Simili prodotti sono molto richiesti dai consumatori che apprezzano i piatti pronti di uso comune, ma che hanno scelto di evitare o ridurre il consumo di carne per motivi ambientali e/o di salute”, ha dichiarato la dottoressa Joanna Swabe, direttrice delle relazioni istituzionali di Humane Society International/Europe.
Leggi anche: La Romania vieta l’allevamento di animali per la produzione di pellicce
Chi opta per una dieta vegana elimina dalle proprie ricette tutti i prodotti di origine animale, comprese le uova e i latticini, a differenza dei vegetariani che eliminano solo carne e pesce. L’alimentazione non è l’unico ambito in cui si possono fare scelte più rispettose degli animali e dell’ambiente: l’abbigliamento e la cosmesi sono altri due esempi.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.