Italian Energy Day 2024. Intervista a Salvatore Casa, Partner di Elemens

MACSE e FER X gli argomenti al centro del dibattito

“Il MACSE è un meccanismo che sicuramente mette a dura prova il mercato; d’altra parte, garantisce delle revenue stabili e sembra essere in grado di farci raggiungere l’obiettivo di 50 GWh di stoccaggio al 2030 previsto da Terna”.

È questo il commento che Salvatore Casa, Partner di Elemens, ha rilasciato ai microfoni di Canale Energia in occasione del primo Italian Energy Day di Montel, il 29 ottobre a Milano.

L’impatto del MACSE sul mercato degli SdA

Il decreto relativo al MACSE, acronimo di “Mercato di Approvvigionamento di Capacità di Stoccaggio Elettrico”, è stato firmato l’11 ottobre dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e ha l’obiettivo di sostenere la realizzazione di nuovi sistemi di accumulo (SdA) per la rete elettrica, così da favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili.

Italian Energy Day 2024 Montel MACSE sistemi di accumulo rinnovabili
Foto di Elisabetta Scuri

“Uno dei rischi riguarda la sostenibilità del business case ‘merchant’, influenzato dal fatto che, a sistema, entreranno in esercizio tutti questi asset supportati dal MACSE che avranno un effetto di ‘cannibalizzazione’ sui ricavi delle batterie”. Questo, però, non sembra preoccupare il dottor Casa, visto l’aumento costante della domanda di sistemi di accumulo.

Fondamentale il coordinamento a livello di regolazione

“È uno strumento, il MACSE, che sicuramente si sposa bene con il FER X perché abilita l’installazione di nuove rinnovabili a sistema; il rischio è che la regolazione fatichi a essere efficiente nel coordinamento tra i due meccanismi, aprendo magari a una situazione di over o under capacity per una delle due procedure”.

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“Sicuramente, in Italia abbiamo un sistema che è significativamente regolato, ma questo è dovuto anche al fatto che il sistema si pone degli obiettivi che il mercato, da solo, fa fatica a raggiungere”, ha concluso Casa. “Quindi, FER X e MACSE sono entrambi meccanismi che aiutano lo sviluppo delle batterie. Forse, l’unica cosa che un po’ manca è un MACSE al nord: oggi non serve, magari un domani servirà, perché di fatto il nord è fra le regioni che vantano la maggiore capacità rinnovabile installata”.


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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.