Via libera definitivo al rafforzamento degli standard per la qualità dell’aria in UE

Il Consiglio dell'Unione Europea ha adottato la nuova Direttiva

Il Consiglio dell’Unione Europea ha formalmente adottato una direttiva che aggiorna gli standard di qualità dell’aria in tutta l’Unione. Queste nuove soglie secondo la Direttiva  siglata l’8 ottobre serviranno a contribuire al raggiungimento dell’obiettivo zero pollution previsto per il 2050, atto a prevenire decessi prematuri legati all’inquinamento dell’aria. Nella sola Unione, l’inquinamento atmosferico rappresenta il maggiore rischio ambientale per la salute pubblica, con circa 300.000 morti premature all’anno riconducibili a tale fenomeno. In seguito all’approvazione della direttiva in oggetto, e all’imposizione di questa nuova soglia, la salute e i diritti dei cittadini europei saranno più tutelati. Nei casi in cui le norme sulla qualità dell’aria non vengano rispettate i cittadini avranno il diritto di chiedere un risarcimento per danni alla salute.

qualità dell'aria CBAM
Foto di 政徳 吉田 da Pixabay

Rafforzamento degli standard di qualità dell’aria

La direttiva ha come obiettivo quello di mettere al centro la salute dei cittadini, fissando nuovi limiti per inquinanti quali il PM10 e PM2.5, il biossido di azoto e il biossido di zolfo, tutti agenti noti per provocare problemi respiratori. Il  traguardo è far rispettare questi standard entro il 2030; allineandosi alle linee guida dell’OMS.

Per far questo i metodi di monitoraggio dovranno essere uniformi in tutta l’UE. Saranno necessari anche dei piani d’azione qualora ci sia il rischio che i nuovi standard non vengano rispettati secondo le scadenze. Gli standard saranno rivisti periodicamente sulla base delle ultime ricerche scientifiche.

Diritto alla giustizia e al risarcimento

Un aspetto cruciale è l’accesso equo alla giustizia per coloro che subiscono o rischiano di subire danni a causa della violazione delle norme sulla qualità dell’aria. Gli Stati membri saranno tenuti a garantire ai cittadini il diritto di chiedere e ottenere risarcimenti per i danni alla salute causati dal mancato rispetto degli standard stabiliti.

Prossimi passi

La direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE. Gli Stati avranno due anni per integrarla nella loro legislazione nazionale. Entro il 2030, la Commissione Europea riesaminerà gli standard di qualità dell’aria e continuerà a farlo ogni cinque anni.

Non dimenticare anche l’inquinamento indoor

La direttiva è secondo Gaetano Settimo presidente della Italian Indoor Air Quality Society un’occasione per ricordarsi anche dell’importanza della qualità dell’aria indoor. Il commento raccolto attraverso la sua pagina LinkedIn.

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