Una cabina di regia che abbia una visione di insieme, questa l’esigenza del mondo delle rinnovabili che emerge dall’incontro del Italian renewables investiment forum 2024, organizzato da Green Horse Advisory e Althesys al Museo Maxxi di Roma oggi 10 ottobre.
L’evento alla seconda edizione ha visto il comparto interrogarsi sul successo degli obiettivi di decarbonizzazione del Pniec rispetto allo “scollamento tra policy e misure attuative” come evidenzia Alessandro Marangoni ceo Althesys ad apertura lavori. D’altronde dall’inizio dell’anno sono stati istallati quasi 5GW ancora lontani dagli obiettivi di 8GW annuali. Marangoni su questo rimarca come il quadro generale sia di “scarsa consapevolezza e disinformazione, mentre gli scenari cambiano velocemente”. Un aspetto che non intacca lo sguardo di interesse degli investitori di tecnologie nel nostro Paese ma mostra “diverse incertezze e profili di rischio”.
Tutti aspetti di impatto sulla generazione da rinnovabile che secondo Carlo Montella, co-founder and managing partner Green Horse Advisory, che saranno più visibili dal 2026. Intanto rassicura: “Gli investitori nostri clienti ci hanno confermato un forte interesse a investire nel nostro Paese, a condizione che il contesto normativo consenta investimenti a lungo termine basati su regole chiare e coerenti”.
Uno scenario che vede anche risultati ottimistici. Secondo Paolo Arrigoni presidente GSE “Abbiamo confrontato le nuove installazioni rispetto ai dati del 2023. Siamo scesi sotto i 900 impianti ma notiamo positivamente che c’è un calo di numero di unità, ma un aumento del 33% della capacità. Quindi aumentano gli impianti di media e grande taglia”.
Rinnovabili per decarbonizzare non per risparmiare
Contesto in cui a scelta delle rinnovabili ricorda Federico Boschi capo dipartimento energia del Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica deve essere motivata dall’esigenza di decarbonizzare il sistema piuttosto che basata su una scelta guidata dal risparmio.
“Se non avessimo richieste ambientali, sono certo che l’equilibrio verso le rinnovabili sarebbe molto inferiore a quanto previsto, mentre se il mio obiettivo non è risparmiare ma decarbonizzare spendendo il meno possibile non posso tenere conto dei costi (in senso lato di competitività n.d.r.)”.
Rispetto alla fattibilità del Pniec, Boschi tranquillizza che gli obiettivi rispecchiano “quello che si poteva ottenere con il quasi massimo sforzo. Nella consapevolezza dei limiti esistenti oggi come: criticità nelle connessioni, nelle procedure autorizzative e nella accettazione sociale”.
La visione delle Rinnovabili
Un contesto complesso da armonizzare e per cui “dobbiamo renderci conto che non si può avere tutto” rimarca Boschi. Nonostante ciò il Testo unico spaventa gli operatori che preferiscono la “frammentazione attuale al nuovo Testo” come afferma Agostino Re Rebaudendo presidente di Elettricità Futura.
Più che il Testo unico a preoccupare è il decreto Aree idonee, ricorda Simone Togni presidente di Anev. Qui le Regioni possono dichiarare come non più idonee aree in cui in precedenza era stata data la possibilità di progettare impianti.
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“Forse in Italia avrebbe senso iniziare ad avere su questi temi una visione un pò più alta rispetto a quella parcellizzata dei singoli soggetti, come le soprintendenze, per citarne alcuni” suggerisce il presidente di Anev. Secondo la visione dell’associazione dell’eolico sarebbe necessario un approccio strutturato che “soppesi tutti gli elementi e i processi” per definire l’autorizzazione di una infrastruttura energetica.
“Un soggetto unico istituzionale che possa rappresentare tutto il mondo credo possa essere una soluzione, ma nella quotidianità forse non funziona dato che nel nostro Paese l’unica cosa che sembra funzionare è correre dietro ai singoli soggetti” conclude Togni.
Su questo tema Boschi sottolinea come l’aver agito unendo deleghe per decarbonizzazione e antitrust “aiuterà molto nell’accelerare la parte di approvazione”. Ricordando come “le procedure devono essere più snelle, per gestire in modo più snello competenze trasversali”.
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