Gli small modular reactors sono sempre più al centro della strategia energetica tracciata da Confindustria che, il 9 ottobre, ha dato notizia dell’insediamento dello steering committee incaricato di analizzarne le potenzialità di produzione e utilizzo in Italia.
Il comitato sarà presieduto da Aurelio Regina, delegato per l’energia del presidente della Confederazione, e sarà composto da personalità del mondo scientifico, accademico e industriale: “le nuove tecnologie elettronucleari sicure e di taglia ridotta potranno giocare un ruolo importante per il sistema industriale, in quanto potranno essere installate nei siti produttivi gas ed energy-intensive (hard-to-abate) fornendo l’energia elettrica e il calore di processo di cui hanno bisogno” ha evidenziato Regina nella nota stampa.
Confindustria: “Small modular reactors per gli obiettivi di decarbonizzazione”
Nello scenario attuale, l’opzione rappresentata dagli small modular reactors, sottolinea Confindustria nella nota stampa “è di fondamentale importanza per garantire la competitività e la sicurezza energetica del sistema manifatturiero e del sistema energetico nazionale, garantendo, inoltre, il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione europei e nazionali”.
Fanno parte dello steering committee: Gianluca Artizzu (ceo di Sogin), Massimo Beccarello (professore dell’università Milano-Bicocca), Federico Boschi (capo dipartimento Energia del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica), Stefano Buono (ceo di Newcleo), Roberto Cingolani (ceo di Leonardo), Gilberto Dialuce (presidente di Enea), Lorenzo Fiorillo (chief technology officer di Eni), Daniela Gentile (ceo di Ansaldo Nucleare), Antonio Gozzi (special advisor per l’Autonomia strategica Ue, Piano Mattei e competitività di Confindustria), Nicolò Mardegan (direttore relazioni esterne di Enel), Stefano Monti (presidente dell’Associazione italiana nucleare), Nicola Monti (ceo di Edison), Lorenzo Poli (presidente di Assocarta), Agostino Re Rebaudengo (presidente di Elettricità Futura), Francesca Salvemini (capo segreteria tecnica del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica), Agostino Scornajenchi (ad di Cdp Venture Capital) e Giuseppe Zampini (past president di Confindustria Genova).
Leggi anche Nucleare in Italia? Gli small modular reactors come alternativa alle centrali
Enea knowledge partner: i primi risultati saranno presentati nel 2025
Come ha spiegato Confindustria, “è necessario definire un mix energetico nazionale basato sulla neutralità tecnologica e sull’uso ottimale ed efficiente di tutte le tecnologie di decarbonizzazione già in uso e in via di sviluppo, nonché di interventi di ammodernamento e digitalizzazione del sistema di infrastrutture energetiche nazionali e, di conseguenza dell’intero sistema energetico nazionale” si legge nella nota stampa, aggiungendo che come indicato dal Pniec, il nucleare potrà “contribuire al futuro del Paese e la filiera nazionale è pronta a fare la sua parte grazie alle molte competenze e capacità sviluppate, prevalentemente, nei progetti portati avanti all’estero”.
Il piano di lavoro del comitato, in particolare, si concentrerà su aspetti giuridico-legislativi, tecnologici, economici e di ricerca e sviluppo, approfondendo la mappatura della filiera e il fabbisogno di competenze, i cui risultati saranno successivamente presentati nel 2025 con Enea in qualità di knowledge partner.
Leggi anche Transizione energetica, Confindustria: “Restare con piedi per terra”
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.