Grazie a politiche favorevoli e a condizioni economiche vantaggiose, si prevede che la capacità energetica rinnovabile aumenterà significativamente nel resto di questo decennio, con nuove aggiunte a livello mondiale che si avvicineranno a eguagliare l’attuale capacità energetica combinata di Cina, Unione europea, India e Stati Uniti. È quanto emerge dal rapporto Renewables 2024 dell’Agenzia internazionale dell’energia (International Energy Agency, IEA), pubblicato ieri, 9 ottobre.
Il ruolo della Cina
Il report evidenzia come, tra il 2024 e il 2030, verranno aggiunti a livello globale oltre 5.500 gigawatt (GW) di nuova capacità rinnovabile, pari a circa il triplo dell’incremento registrato tra il 2017 e il 2023. La Cina rappresenterà quasi il 60 per cento della capacità installata da qui al 2030, sulla base delle attuali tendenze di mercato e delle politiche annunciate.
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Il contributo del fotovoltaico
Si prevede quindi che, al 2030, la capacità rinnovabile globale sarà cresciuta di 2,7 volte rispetto al 2022, superando le attuali ambizioni dei Paesi di quasi il 25 per cento, ma restando al di sotto dell’obiettivo stabilito alla COP28. In termini di tecnologie, si prevede che il fotovoltaico rappresenterà l’80 per cento di questa crescita. Aumenterà inoltre il contributo dell’eolico, con il tasso di espansione che raddoppierà tra il 2024 e il 2030, rispetto al periodo compreso fra il 2017 e il 2023.
L’appello di Italia Solare
“Il report dell’IEA è l’ulteriore prova, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il fotovoltaico è la tecnologia leader non solo tra le rinnovabili, ma ormai si avvia a diventare la tecnologia di produzione di energia più rilevante tra tutte le fonti, fossili incluse. I dati forniti dall’IEA dovrebbero spingere i rappresentanti politici e le organizzazioni industriali a sostenere in modo convinto il fotovoltaico in Italia. Non farlo significa condannare il nostro Paese a una cronica mancanza di competitività”, commenta Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare.
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Le raccomandazioni di Ember
“I politici stanno abbracciando il solare e l’eolico come mai prima d’ora, ma ora i governi devono dare priorità agli investimenti nello stoccaggio, nelle reti e in altre forme di flessibilità pulita per consentire questa trasformazione”, aggiunge Dave Jones, direttore delle analisi globali del think tank Ember.
Sebbene le energie rinnovabili siano destinate a generare quasi la metà dell’elettricità globale al 2030 e a raggiungere una percentuale del 20 per cento nel consumo finale di energia, contro il 13 per cento del 2023, sarà necessario accelerare anche nell’adozione di biocarburanti sostenibili, biogas, idrogeno ed e-fuel, osservano gli autori del rapporto.
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