Il mercato agroalimentare dell’Unione europea si sta dimostrando solido, con un surplus che ha raggiunto i 33,7 miliardi di euro tra gennaio e giugno 2024, in aumento di 1,5 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2023.
L’ultimo rapporto mensile pubblicato il 27 settembre dalla Commissione europea svela come, nel primo semestre del 2024, le esportazioni abbiano raggiunto i 116,4 miliardi di euro, l’1 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2023; a trainarle è stato soprattutto l’aumento dei prezzi di olio d’oliva, caffè, tè e cacao. Le importazioni, invece, sono rimaste stabili, a quota 82,7 miliardi di euro.
La geografia delle esportazioni
A livello geografico, sono aumentate le esportazioni verso gli Stati Uniti (+8 per cento) e il Brasile (+18 per cento), mentre sono diminuite quelle verso la Cina (-9 per cento), specialmente nell’ambito dei prodotti lattiero-caseari e della carne suina.
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Sono aumentate le esportazioni di olive e olio d’oliva (+58 per cento) e quelle di zucchero e isoglucosio (+146 per cento). Sono cresciute dell’8 per cento, in termini di volume, anche le esportazioni di cereali. Sono invece diminuite del 6 per cento, in termini di valore, quelle di vino e prodotti a esso correlati.
I prodotti importati
Le importazioni dalla Costa d’Avorio hanno fatto registrare il maggiore aumento in termini di valore, con un incremento di 951 milioni di euro (+46 per cento), seguite dalla Nigeria (+473 milioni di euro, +132 per cento), principalmente a causa dei prezzi più alti del cacao. Nel frattempo, le importazioni dalla Tunisia sono più che raddoppiate (+107 per cento), principalmente grazie all’aumento dei volumi e dei prezzi dell’olio d’oliva importato. D’altro canto, le importazioni dall’Australia sono diminuite del 46 per cento, a causa della riduzione dei volumi di colza, mentre il Brasile ha registrato un calo del 7 per cento.
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Le importazioni di caffè, tè, cacao e spezie sono aumentate significativamente (+2,8 miliardi di euro, +27 per cento), principalmente per via dei prezzi elevati del cacao, mentre le importazioni di semi oleosi e colture proteiche sono diminuite di 2,1 miliardi di euro (-18 per cento).
La Giornata mondiale dei vegetariani
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Il mercato agroalimentare si sta evolvendo anche sulla base delle nuove richieste dei consumatori. Oggi, che ci celebra la Giornata mondiale dei vegetariani, ricordiamo che il 37 per cento dei cittadini europei si identifica come vegetariano, vegano o flexitariano (si sta cioè impegnando a ridurre il proprio consumo di carne).
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