Energy release per rendere competitivo il sistema produttivo

Competitività e transizione energetica. Questo il centro della misura Energy release su cui oggi 24 settembre c’è stato un confronto nella sede di Confindustria dedicato alla misura “Energy Release 2.0”, contenuta nel decreto 181 del 2023, che promuove gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile nei settori a forte consumo di energia elettrica.

“Dobbiamo mettere in condizione il sistema produttivo italiano di competere col resto d’Europa” ha sottolineato in sede di evento il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto che ha ricordato come la norma “va nell’indirizzo di alimentare le rinnovabili ragionando su un modello di flessibilità notevole, che permetta di superare la difficoltà che c’è nel reperimento di aree, usando anche quelle a distanza autorizzate”. “Dobbiamo porci – ha detto Pichetto – anche obiettivi in avanti, dare soluzioni per il futuro e su questo ho apprezzato la posizione netta di Confindustria per il nucleare. C’è una base di conoscenza notevole, conservata in università e centri di ricerca. Sarà presentata nei prossimi mesi la proposta di nuovo quadro giuridico e confido – ha concluso – entro il 2025 nella norma primaria da parte del Parlamento”.

Cosa è l’Energy release

L’Energy Release 2.0 si tratta di una misura di politica industriale, attesa dalle circa 4.000 imprese energivore italiane. La misura si attua attraverso l’erogazione di un prestito di energia e non attraverso un sussidio. Nello specifico agisce:

  • promuovendo l’autoproduzione di energia rinnovabile a prezzi equi
  • consentendo di perseguire la decarbonizzazione nel settore industriale;
  • contribuisce ai target FER del PNIEC al 2030 con un potenziale 5GW di nuova capacità rinnovabile installata;
  • consente di ridurre da subito l’esposizione delle imprese alla volatilità dei prezzi dell’energia elettrica.

L’evoluzione del ruolo del GSE

Sui costi si è espresso anche il presidente del GSE Paolo Arrigoni che in una nota sul suo profilo linkedin sottolinea come “il GSE aiuta le aziende fungendo da “banca dell’energia”, fornendo un prestito di energia a condizioni agevolate”.

Una misura che sottolinea Arrigoni “rappresenta dunque un’ulteriore occasione per confermare che è in atto un’evoluzione del ruolo del GSE (Gestore Servizi Energetici) che da soggetto attuatore si sta sempre più trasformando a soggetto facilitatore ed abilitatore della transizione energetica”.


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