Mobilità sostenibile: Italia ancora indietro sul piano culturale

Presentata a Roma, al festival Eco, la survey di Skuola.net sulla mobilità sostenibile vista dalla Generazione Z: due giornate per fare il punto sulla transizione ecologica dei trasporti in Italia

A che punto è la mobilità sostenibile in Italia? Il quadro su esempi concreti e case history di attori pubblici e privati, attivi nel settore della smart mobility, è al centro di Eco, il festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti, arrivato nella Capitale con un focus di due giornate, il 17 e 18 settembre, per fare il punto sulla transizione ecologica nei trasporti di persone e merci nel nostro Paese.

Il festival, che si inserisce nel contesto della Settimana Europea della Mobilità, è ospitato presso l’Acquario romano e si svolge con il patrocinio di importanti istituzioni e associazioni, tra cui Anci, Comune di Roma, Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Un forum che si propone come anello di congiunzione per le buone pratiche di aziende ed enti, nell’ambito della sostenibilità attorno a questioni cruciali come infrastrutture e logistica, con tante occasioni di confronto su innovazione, tecnologia, cultura, impegno sociale.

Sindaci centrali per città funzionali e vivibili

La giornata inaugurale del 17 settembre è stata aperta dai saluti istituzionali di Alessandro Panci, presidente dell’ordine degli architetti di Roma, e di Roberto Pella, presidente di Anci, che hanno concordato sul ruolo importante dei sindaci sul tema della mobilità per rendere le città funzionali e vivibili, sostenendo lo sviluppo delle attività sportive all’aria aperta, della salute e del benessere, garantendo la sicurezza a pedoni e a ciclisti. Una vivibilità che si può migliorare attraverso un contesto diverso di struttura delle città: un obiettivo raggiungibile ricorrendo allo strumento finanziario del Pnrr quale opportunità per infrastrutturare in maniera intelligente il Paese.

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Da sinistra, Alessandro Panci, presidente dell’ordine degli architetti di Roma, e Roberto Pella, presidente di Anci.

Il tema della mobilità dolce, e in particolare quella tramite bicicletta, è un punto chiave emerso nei vari talk e, in tal senso, la pianificazione urbana e l’integrazione delle piste ciclabili sono cruciali. Una visione che secondo Francesco Baroncini, board member della European cyclists federation, mette al centro la bici quale “mezzo migliore per avere città più sostenibili e più inclusive”. L’utilizzo della bicicletta è infatti considerato fondamentale per rendere le città più vivibili. Per incentivare questa tendenza per Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, occorre “superare le barriere politiche e mettere a sistema le migliori pratiche” che abbiamo in Italia.

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Gabriella Greison.

Come sta il pianeta? Se lo è chiesto Gabriella Greison, fisica e divulgatrice scientifica, inserita da Forbes tra le 100 donne più influenti del pianeta nel 2024, che nel suo affascinante monologo ha ripensato l’essere umano in connessione con la natura. Con un pizzico di ironia, ha parlato del rapporto tra uomo e natura, prezioso ma delicato, che nel corso delle epoche ha “spostato gli equilibri del vivere collettivo”, fino al culmine dei dati scientifici che “sono diventati narrazione, miti collettivi a livelli più alti di consapevolezza”. Rivolgendosi al pubblico ha inoltre ricordato la “magia delle storie”, come quella di Greta Thunberg, ma anche l’importanza di gesti quotidiani “attraverso cui si cambia il mondo”.

La mobilità sostenibile vista dai giovani: la ricerca

A seguire è stata presentata la survey su giovani, mobilità sostenibile e città intelligenti realizzata da Skuola.net e illustrata dal direttore del portale Daniele Grassucci, secondo cui la Generazione Z è pronta al cambio di paradigma. Il 60% del campione è attento a limitare le emissioni di CO2 con i mezzi che usa quotidianamente per spostarsi e il 68% si dichiara disposto a cambiare le proprie abitudini: il 33% preferisce, laddove possibile, sfruttare il servizio pubblico (bus, tram, metropolitane, treni locali, etc.), il 13% si divide tra biciclette e monopattini, il 4% sta già sperimentando altre forme di micromobilità elettrica (come, ad esempio, hoverboard, monowheel e dintorni), il 19% quando ha modo va direttamente a piedi. Solo il 31%, dunque, continua a prediligere i classici veicoli a motore (automobili, moto e motocicli), da ospite o guidatore.

Guardando al futuro, il 61% pensa che l’acquisto di un’automobile sarà una priorità e il 23% afferma che la decisione dipende dalla crescita dei servizi di sharing. Se si installasse un numero maggiore di colonnine di ricarica elettrica, il 33% del campione si convincerebbe a passare a un’auto elettrica, il 31% chiede un bonus per l’acquisto di un veicolo elettrico. Per invogliare i cittadini a scegliere la bicicletta per la mobilità quotidiana, il 47% ritiene che occorrono più infrastrutture per la ciclabilità (piste ciclabili, bike station, etc.), il 27% spazi pubblici più a misura di bici e pedoni, l’11% maggiori controlli e sanzioni per chi non rispetta le regole, il 9% meno traffico di mezzi privati e il 6% limiti di velocità più bassi per le auto.

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Città intelligenti con trasporti sostenibili e sicuri: Italia indietro sul piano culturale

Sul piano dei trasporti pubblici, il 45% chiede maggiore frequenza delle corse, il 26% maggiore capillarità del servizio (più punti raggiunti), il 21% prezzi più economici di biglietti e abbonamenti, l’8% maggiore sicurezza dei mezzi.

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Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net

Il campione intervistato ritiene l’Italia ancora indietro sul fronte della mobilità sostenibile, sia sul piano culturale che degli investimenti: in particolare, non si investe abbastanza sul fronte della riforestazione delle aree urbane (45%) e solo il 6% è fiducioso che in tempi brevi si arrivi alla configurazione di città intelligenti con trasporti più sostenibili e sicuri. Il 54% ritiene che i tempi di attuazione non sono prevedibili e comunque molto lunghi mentre il 24% non crede che il nostro Paese sarà mai in grado di fare una rivoluzione del genere; il 17% crede sia un obiettivo raggiungibile entro il 2050.

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Matteo Ricci, vicepresidente della commissione Trasporti al Parlamento europeo.

Un’arretratezza culturale confermata anche da Matteo Ricci, vicepresidente della commissione Trasporti al Parlamento europeo e già sindaco di Pesaro, evidenziando come molti amministratori ancora “pensano che investire in piste ciclabili sia in contraddizione con l’investire sulle strade”. A tal proposito, ha ricordato l’esperienza della bicipolitana nella città marchigiana, una metropolitana in superficie dove le rotaie sono i percorsi ciclabili e le carrozze sono le biciclette. L’ambizioso progetto fu approvato nel 2005 ed è a lungo termine: l’obiettivo è una città tutta percorribile in bici, con una rete ciclabile di 180 km (oggi sono già transitabili circa 100 km), ma è prima di tutto una strategia dove la due ruote è protagonista del vivere quotidiano. Una buona pratica che ha permesso di ridurre le emissioni e il traffico.

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Freelance nel campo della comunicazione, dell’editoria e videomaker, si occupa di temi legati all’innovazione sostenibile, alla tutela ambientale e alla green economy. Ha collaborato e collabora, a vario titolo, con organizzazioni, emittenti televisive, web–magazine, case editrici e riviste. È autore di saggi e pubblicazioni.