AI al servizio dei piani di gestione dei distretti idrografici

Water scarcity ed eventi estremi: le sfide presenti e future in Italia e il ruolo dell'intelligenza artificiale

Le tecnologie eco-digitali alimentate dall’intelligenza artificiale sono strumenti efficaci a supporto dei Piani di gestione dei Distretti idrografici nazionali. Nell’era della digitalizzazione e della sostenibilità ambientale, le infrastrutture idriche si trovano oggi ad affrontare una sfida trasformativa. Grazie alla capacità di rilevare un’ampia gamma di parametri, analizzare dati accurati e fornire avvisi tempestivi, i dispositivi innovativi di AI possono contribuire a una pianificazione più efficiente delle risorse idriche, migliorare l’ottimizzazione delle reti di distribuzione e la reattività agli estremi idrologici, offrendo un più alto livello di efficienza e configurandosi come strumenti chiave per la definizione di decisioni strategiche.

È quanto emerso del convegno Water scarcity e la sfida dei piani di gestione dei distretti idrografici nazionali, con focus su digitalizzazione dei processi, AI e modelli matematici a supporto della gestione delle risorse idriche, che si è svolto l’11 settembre alla Sala del Cenacolo della Camera dei deputati. L’evento è stato promosso dalla fondazione UniVerde in collaborazione con la cattedra Unesco Water resources management and culture, con sede presso l’università per Stranieri di Perugia, e con il patrocinio dell’Unesco Wwap, World Water Assessment Programme.

Gava (Mase): “Azione delle Autorità di bacino rafforzata con il d.l. Siccità”

Il convegno, che ha visto la presenza di importanti istituzioni nazionali, oltre a players e stakeholders, ha inteso promuovere una collaborazione di sistema per favorire la transizione digitale degli strumenti operativi e gestionali dei distretti idrografici, attraverso i quali attuare politiche coerenti e sostenibili di tutela delle acque.

La gestione della scarsità d’acqua è una sfida collettiva che ci vede tutti coinvolti, dalla più alta istituzione al singolo cittadino. Lo ha dichiarato Vannia Gava, viceministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, sottolineando che il governo sta intervenendo “sul piano normativo, degli investimenti e della pianificazione strutturata, grazie anche all’importante lavoro svolto dalle Autorità di Bacino, oggi supportate dagli Osservatori permanenti, la cui azione abbiamo rafforzato con il d.l. Siccità”.

Un impegno confermato anche sui tavoli internazionali, dove il Mase ha assunto il ruolo di promotore di iniziative coordinate con gli altri Stati per ricercare soluzioni condivise, come dimostra la Water coalition, nata in seno al G7 Ambiente, e che “testimonia l’impegno del governo a livello globale sul tema. Occorre ragionare in termini di innovazione e di risorse adeguate” ha evidenziato nel suo intervento.

Water scarcity: sfide presenti e future e il ruolo dell’AI

L’evento si è caratterizzato come un’importante opportunità di riflessione sulle sfide presenti e future per contrastare il fenomeno della scarsità idrica, ma anche di confronto per creare nuove sinergie. Lo ha ricordato Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione UniVerde: “Anche nell’uso razionale della risorsa, con il digitale è possibile una misurazione costante, reale e forme di incentivazione come i certificati blu per il risparmio idrico possono diventare un ulteriore e indispensabile strumento di efficientamento”.

L’AI sta rivoluzionando il modo con cui amministratori e tecnici interagiscono con gli stakeholders. Lo ha rimarcato Lucio Ubertini, titolare della cattedra Unesco in gestione delle risorse idriche e cultura presso l’università per Stranieri di Perugia: “Le interazioni tra intelligenza umana e intelligenza artificiale, affrontate in un’ottica transdisciplinare, possono meglio analizzare i problemi cruciali posti a capo del governo e dall’amministrazione del patrimonio delle acque, sia attuali che soprattutto in un prossimo futuro animato da profonde incertezze legate al clima”.

Come illustrato al convegno, al quale hanno preso parte i segretari generali delle Autorità di bacino, le informazioni elaborate dai presidi tecnologici consentono di generare previsioni dei modelli idrologici degli invasi, sia in termini di scarsità idrica che di rischi ad alta intensità, come inondazioni o dissesto idrogeologico, potenziando i sistemi di allerta precoce e migliorando i tempi di risposta alle emergenze. In un’epoca così caratterizzata da una crescente variabilità del ciclo idrologico, previsioni accurate sono essenziali per salvaguardare vite umane, ambiente e paesaggio, coltivazioni e infrastrutture.

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