CAM strade, il riciclo inerti è un’opportunità da cogliere al volo

Il commento del presidente di ANPAR Paolo Barberi

Il 5 agosto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto CAM Strade. Questo stabilisce i criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali.

ANPAR, l’Associazione Nazionale produttori aggregati riciclati ha reso nota la sua posizione favorevole rispetto il CAM, ma ha auspicato, in un post sui social, che ci sia un’attuazione solerte di tali misure.

riciclo inerti anpar
Opere ferroviarie in corso Fonte: ANPAR
Riciclo inerti Barbieri 2024
Paolo Barbieri presidente ANPAR

Canale Energia ha raggiunto il presidente dell’Associazione Paolo Barberi per comprendere su quali punti questa misura possa valorizzare le opportunità di impiego dei prodotti che derivano dal riciclo dei rifiuti inerti che altrimenti  potrebbero rappresentare una problematica di smaltimento importante nel nostro Paese. Invece grazie all’economia circolare e agli strumenti messi in campo dai CAM si tratterebbe di una grande opportunità per la valorizzazione di tali prodotti.

In riferimento al vostro post, chiedete un’azione che sia anche retroattiva?

La pubblicazione del CAM Infrastrutture arriva dopo un lavoro che è durato circa sei anni. Ha avuto una gestazione lunghissima. Apprezziamo la determinazione con la quale il  viceministro Vannia Gava sta tenendo fede agli impegni presi al momento del suo insediamento e la pazienza, competenza e caparbietà con la quale il dott. Saporetti è riuscito ad arrivare alla fine di questo lungo percorso.

Sono aperti in questo momento molti cantieri importanti con progetti finanziati con il PNRR e con altri strumenti. Tanti di questi cantieri non sono stati concepiti in conformità ai CAM in quanto i progetti e i capitolati per l’esecuzione di queste importanti opere infrastrutturali sono stati eseguiti prima che tali misure fossero previste.

Per questo ritengo che  per non perdere tante occasioni di usare materiali riciclati, ove  è possibile, sarebbe bello che il CAM venisse preso come indicazione metodologica per l’esecuzione o il completamento delle opere per dare un ulteriore impulso all’economia circolare nel settore delle opere infrastrutturali.

Lo dico perché l’industria del riciclo degli inerti è un’industria matura sia come distribuzione sul territorio che come produzione di prodotti. Si tratta di una reale alternativa all’uso di materia prima.

Siamo soddisfatti e speriamo che questo testo possa essere preso tempestivamente come linea guida delle varie associazioni appaltanti.

Dal suo punto di vista il riciclo è valorizzato?

Siamo sicuramente molto avanti e dovremmo essere più bravi a raccontare quanto lo siamo, ma la situazione è complessa. L’altro decreto importantissimo per i rifiuti inerti è l’End of waste.

Anche questo ha avuto una gestazione molto lunga con momenti di confronto anche piuttosto vivaci tra il Ministero e ANPAR, ma anche in questo caso la disponibilità e competenza della Vice Ministro e della struttura del MASE hanno permesso di migliorare sensibilmente il DM con la nuova versione firmata dal Ministro prima dell’estate e siamo certi che con pochi piccoli ritocchi potrà, insieme al DM CAM infrastrutture, comporre un sistema normativo che favorirà ulteriormente lo sviluppo del settore. 

Sarà importante poi verificare che tutte le stazioni appaltanti pubbliche nel bandire le gare per la progettazione, realizzazione e manutenzione delle opere infrastrutturali, facciano sempre riferimento ai CAM.

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Cantiere stradale. Fonte: ANPAR

Un problema che riguarda soprattutto i piccoli comuni?

Consideri che a supporto dei piccoli comuni e delle stazioni appaltanti più piccole il Mase ha istituito un ufficio apposito. Azione formativa e di supporto su cui anche noi ci vogliamo spendere.

Come produzione di rifiuti inerti parliamo di 80 milioni di tonnellate, su un totale di 165 milioni di tonnellate di tutti i rifiuti prodotti, stando alle stime Ispra. I dati che provengono da alcune provincie italiane ci inducono a pensare che le stime effettuate siano inferiori ai quantitativi di rifiuti realmente prodotti e magari   potremmo scoprire con il prossimo rapporto Ispra che i quantitativi di rifiuti inerti prodotti sono addirittura superiori, quindi è importantissimo riciclare il maggior quantitativo possibile di rifiuti inerti e consentire che i prodotti derivanti da tali operazioni di riciclo siano interamente impiegati.  L’utilizzo più importante in termini di volumi per l’impiego degli aggregati recupera è certamente quello per le costruzioni infrastrutturali. Il CAM Infrastrutture dovrebbe in questo rappresentare la chiave di volta, perché sia possibile usare quantitativi importanti di questi materiali.


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.