Oltre gli allevamenti intensivi, la proposta di legge approda alla Camera

L’obiettivo è porre un freno all’espansione delle aziende più grandi per dare spazio a quelle più piccole, a tutela dell’ambiente, degli animali, dei lavoratori e dei consumatori

È stata pubblicata il 23 luglio sul sito della Camera dei deputati la proposta di legge “Oltre gli allevamenti intensivi. Per una transizione agro-ecologica della zootecnia”, presentata lo scorso febbraio a Montecitorio dalle associazioni Greenpeace Italia, ISDE – Medici per l’ambiente, Lipu, Terra! e WWF Italia.

allevamenti intensivi
Foto di Veronica White su Unsplash

Cosa prevede la proposta di legge

Le associazioni propongono di porre un freno all’espansione dei maxi-allevamenti intensivi, specialmente nelle zone che già ne subiscono le conseguenze negative a livello ambientale e sociale, per rafforzare il ruolo delle piccole aziende agricole. La proposta prevede, nello specifico, una moratoria all’apertura di nuovi allevamenti intensivi e all’aumento del numero di animali allevati in quelli già esistenti, e un piano di riconversione del comparto, finanziato con un fondo dedicato.

Quanti sono i parlamentari che la sostengono

Oltre alle firme dei primi quindici parlamentari, negli ultimi mesi si sono aggiunte anche quelle di Paolo Ciani (PD), Chiara Gribaudo (PD), Marco Lacarra (PD), Patrizia Prestipino (PD), Nadia Romeo (PD), Arturo Scotto (PD), per un totale di ventuno sottoscrizioni provenienti da cinque diversi gruppi politici.

“Siamo molto soddisfatti che altri parlamentari abbiano deciso di sottoscrivere il testo di legge: una proposta di buon senso, improntata alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, ma anche al sostegno dei lavoratori del comparto e del benessere animale. Ci auguriamo ora che il testo venga calendarizzato per essere discusso alla Camera alla ripresa dei lavori”, hanno dichiarato le cinque associazioni, che sottolineano l’importanza di favorire il passaggio a metodi produttivi meno impattanti, e capaci di garantire ai consumatori l’accesso a cibi sani e di qualità.

Leggi anche: La Danimarca vuole introdurre una tassa sulle emissioni delle mucche

Qual è l’impatto della zootecnia in Italia

Con oltre seicento milioni di animali allevati in modo intensivo ogni anno in Italia, il settore zootecnico è responsabile di oltre due terzi delle emissioni nazionali di ammoniaca. “È un sistema che deve cambiare”, ha commentato Eleonora Evi, segretaria di presidenza dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e prima firmataria del testo insieme alla presidente dell’intergruppo, Vittoria Brambilla. “Ecco perché è così importante calendarizzare quanto prima la proposta di legge per superare gli allevamenti intensivi e, soprattutto, dare una nuova prospettiva ecologica al settore dell’agricoltura”.

L’80 per cento dei fondi europei per l’agricoltura italiana finisce nelle casse di appena il 20 per cento dei beneficiari, “un sistema che penalizza le piccole aziende e favorisce le più grandi”, ricordano le associazioni, che credono nella possibilità di costruire un sistema agroalimentare più equo e più rispettoso dell’ambiente, degli animali, dei lavoratori e dei consumatori.


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.