Registro unico telematico veicoli fuori uso il sistema avanza a fatica

La lettera alle autorità di Anselmo Calò presidente di ADA Associazione Nazionale Demolitori Autoveicoli

Il Registro unico telematico veicoli fuori uso continua a creare problemi agli operatori del settore. Si tratta di un sistema operativo dal 12 febbraio scorso, con un piano su base regionale di accreditamento destinato a Demolitori e Concessionari. A rischio l’ottenimento degli ecobonus per le rottamazioni con veicoli a meno impatto ambientale.

“Ho scritto alle autorità competenti per richiedere provvedimenti urgenti che possano risolvere le maggiori criticità e avanzato alcune proposte di soluzione per tre problematiche principali” così Anselmo Calò p

“Ho inviato due lettere una ai Ministri competenti il 2 luglio, senza nessuna risposta. E una il 18 luglio, perché doveva tenersi una riunione tecnica che è stata annullata. Nelle lettere ho fatto proposte per risolvere i problemi più gravi” precisa a Canale Energia.

Le proposte di ADA

Il sistema è rallentato da conflitti interni informatici dovuti alla mesa on line di un prodotto non abbastanza testato” spiega Calò. Per questo l’Associazione ha avanzato tre proposte ribadite dal Presidente nelle due lettera.

  1. La prima richiesta è che i campi siano forzabili. Questo perché accade che i dati disponibili sul cartaceo non siano gli stessi della motorizzazione. “Allo stato attuale serve richiedere un riallineamento aprendo un ticket. Inoltre bisogna verificare a mano ogni giorno se l’intervento è stato fatto. Il sistema non ti avvisa automaticamente. Si perdono dai 4 ai 6 giorni di lavorazione della pratica” Fatto che come spiegheremo in seguito può essere fatale al recepimento dell’ecobonus.
  2. Non essere fiscali rispetto i 30 gg sull’ottempramento della pratica per ottenere l’ecobonus. Questo perché ci possono essere ritardi di alcuni giorni nella riuscita della radiazione del veicolo da rottamare sia per quanto espresso sopra, cioè pratiche di riallineamento, sia perché il sistema collassa facilmente per le molte pratiche inviate. “Non è in grado di gestire un flusso maggiore di richieste portato dall’ecobonus“. Un aiuto in tal senso secondo Calò è calcolare la data della pratica all’arrivo del centro di raccolta “non quando deliberata dal funzionario del Pra”.
  3. Infine come spesso accade nella modulistica on line prevedere di poter salvare la modulistica ad ogni allegato, (ce ne sono diversi da inserire nella pratica) ed evitando così di perdere tutto il lavoro ad ogni blocco del sistema.

L’impatto sulla filiera del recupero
per le inefficienze del Registro Unico Telematico

Si tratta di piccole accortezze tipiche del rodaggio di un sistema informatico quando si digitalizzano procedure su grande scala. Allo stato dell’arte non ci sono impatti sulla filiera ma potrebbero realizzarsi ricadute sul percepimento dell’ecobonus a causa di ritardi nel sistema della registrazione della rottamazione. “Se il demolitore non ha concluso nei 30 giorni la pratica, c’è questo rischio. Non siamo ancora in questa situazione ma le premesse ci sono tutte. I rottamatori potrebbero subire cause per danni da cittadini che non si vedono riconoscere l’ecobonus. Il che può portare a una inefficacia della misura”.

Fermo amministrativo

Altra battaglia della associazione il “Fermo amministrativo”. Tema su cui nella seconda settimana di luglio Calò è stato audito dalla Commissione Trasporti rispetto le proposte di legge per la cancellazione dai pubblici registri dei veicoli fuori uso sottoposti a fermo amministrativo.

Anche qui il Presidente ha sottolineato il persistere di un problema pratico. “Il fermo amministrativo è una storia antica. Si tratta di una misura presa 40 anni fa. Spesso chi  ha avuto un fermo ha continuato a usare veicolo. Al momento della demolizione accade che non puoi procedere se non saldi il debito accumulato. Quindi si crea la situazione che molti abbandonano il veicolo”.

C’è inoltre un costo dovuto ai depositi pubblici o ai locali privati di questi veicoli, attesa in cui diventano “rifiuti”, ovvero veicoli “fuori uso”. La legge vigente non permette lo smaltimento di tali veicoli “finché colpiti da fermo amministrativo”, in quanto sono a tutela il credito pubblico.

Le nuove proposte di legge guardano a interrompere questo circolo vizioso, permettendo lo smaltimento dei veicoli fuori uso anche se soggetti a fermo amministrativo.

Inoltre l’Associazione, insieme ad Assoambiente ed ADQ, evidenzia come la proposta di modifica portata avanti dall’on. Gaetana Russo, sulla necessità di esonerare dalla dichiarazione di inutilizzabilità dei veicoli fuori uso (ai fini della rottamazione), i mezzi con più di otto anni dalla prima immatricolazione e i veicoli gravati da fermo amministrativo da più di cinque anni, abbia come centro l’evitare l’abbandono di veicoli fuori uso per la complessità  burocratica che, inoltre, non è detto porti a un risultato.


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.