Costruire il futuro energetico attraverso le CER

Ecco quanto emerso all’evento di RENAEL, il 12 luglio a Milano

Le comunità energetiche rinnovabili (CER) potranno contribuire in modo significativo a “costruire il futuro energetico” delle città. Questo il tema dell’evento organizzato il 12 luglio a Milano da RENAEL, la Rete nazionale delle agenzie energetiche locali, nate con lo scopo di accompagnare gli enti della pubblica amministrazione lungo il percorso di transizione energetica.

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Foto di Elisabetta Scuri/Canale Energia

È spettato a Piergabriele Andreoli, presidente di RENAEL, il compito di introdurre le successive tavole rotonde. “Crediamo nell’energia condivisa per il futuro degli ecosistemi urbani, e nella necessità di costruire un rapporto fra l’energia e i dati, anche alla luce dei cambiamenti climatici”, ha detto Andreoli dopo aver ringraziato i presenti.

PA e Comuni al centro della transizione ecologica

La giornata del 12 luglio si è aperta con una nuova serie di nubifragi che hanno colpito il nord Italia, ricordandoci ancora una volta la necessità, per i centri urbani, di adottare strategie di adattamento e mitigazione per far fronte agli effetti della crisi climatica, dalle ondate di calore alle inondazioni.

“Le PA e i Comuni sono al centro della transizione ecologica. Ci sono infatti strumenti top-down, dalle direttive europee ai piani nazionali come il PNIEC, che indicano la direzione da seguire; poi, però, bisogna trasformare ‘i sogni’ in realtà. Sono gli enti locali a percorrere l’ultimo miglio, tramite soluzioni taylor made”, ha commentato Benedetta Brighenti, direttrice di RENAEL e Climate Pact Ambassador della Commissione europea.

 

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Dalla formazione allo scambio di best practice

Quali sono, però, gli strumenti abilitanti? Prima di tutto, “la formazione e lo scambio di buone pratiche”, secondo Estella Pancaldi, responsabile della Funzione Promozione e assistenza alla PA del GSE. “Sono per noi due elementi fondamentali che non riguardano più il singolo tecnico, bensì l’intera PA”. Pancaldi ha spiegato come gli incentivi dedicati alla transizione energetica possano aiutare i Comuni a effettuare anche altre migliorie, come la messa in sicurezza degli edifici e delle strade.

Il caso della Comunità Energetica Regionale Lombarda

Si tratta di un’opportunità che è stata colta, per esempio, della Regione Lombardia, che ha istituito la Comunità Energetica Regionale Lombarda (CERL) per promuovere la diffusione delle CER e gli incentivi volti a sostenere la realizzazione delle opere necessarie al loro funzionamento, che sono quindi molto trasversali. “Abbiamo avviato anche una serie di incontri sul territorio per capirne le esigenze”, ha raccontato Elena Colombo, responsabile dell’Unità organizzativa Risorse energetiche, DG Enti locali, montagna, risorse energetiche, utilizzo della risorsa idrica, Regione Lombardia.

“Siamo una squadra composta da persone con competenze diverse, per garantire un approccio multidisciplinare”, ha confermato Anita Tatti di ARIA S.p.A., l’ente regionale deputato alla creazione della CERL. “Abbiamo cinque obiettivi: rafforzamento di network interistituzionali, sostegno allo sviluppo delle comunità energetiche, comunicazione e sensibilizzazione, supporto all’organizzazione delle attività di finanziamento e progettazione del sistema di monitoraggio delle progettualità”.

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Foto di Elisabetta Scuri/Canale Energia

Il ruolo degli energy manager a livello comunale

Sulla centralità della formazione si è espresso anche Fabio Binelli, coordinatore del Dipartimento dei servizi pubblici locali e dell’ambiente di ANCI Lombardia. “I Comuni, specialmente in Lombardia dove sono molti e piccoli, sono deboli in termini di conoscenza e competenza. Recentemente, ANCI nazionale è tornata sul tema degli energy manager: solo i Comuni con almeno 10mila abitanti sono obbligati a dotarsi di questa figura, e oltretutto sono ancora pochi quelli che l’hanno già fatto. Bisogna far capire ai territori come affrontare il tema energetico, partendo dalle CER per arrivare anche a temi più complessi”.

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Le CER e le novità della Direttiva “Mercati”

Altri strumenti abilitanti sono la semplificazione della burocrazia e la raccolta dei dati, strettamente connessa all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione. Per quanto riguarda gli aspetti burocratici, “la Direttiva sull’assetto del mercato elettrico dell’UE ha cambiato la definizione di cliente attivo (il soggetto che consuma l’energia). Per condividere l’energia non sarà più obbligatorio costituire un soggetto giuridico”, ha chiarito Emilio Sani, avvocato dello Studio Sani Zangrando, fiducioso che l’aggiornamento semplificherà la creazione delle CER e, di conseguenza, ne aumenterà la diffusione.

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Il data management

Guardando al data management, “la trasversalità e la condivisione dei dati” sono due aspetti fondamentali, secondo Dino De Simone, responsabile dell’Area tecnica Studi e strumenti per la transizione energetica e la decarbonizzazione di ARIA S.p.A..

“Le istituzioni europee concordato sul fatto che i dati siano la leva su cui costruire l’Europa che verrà. È un patrimonio che si può sfruttare senza rinunciare a proteggerlo”, ha concordato Guido Scorza, componente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali.

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Foto di Elisabetta Scuri/Canale Energia

“Se li regoliamo, vuol dire che i dati hanno un valore economico e sociale. Vanno raccolti ed elaborati correttamente; non esiste industria che possa permettersi di non investire nella forza lavoro necessaria e nella cybersecurity”, ha aggiunto Eleonora Faina, direttrice generale di Anitec-Assinform, specificando che le aziende devono considerare queste azioni come un investimento, e non un costo. “I dati servono anche a ridurre gli impatti ambientali delle attività produttive. Pensiamo per esempio ai vantaggi delle smart grid e delle smart city”.

Le esperienze concrete

Al dibattito hanno contribuito anche Nicola Galli, direttore dell’Agenzia per la gestione intelligente delle risorse energetiche (AGIRE) della Provincia di Mantova; Marco Costa, responsabile Energia condivisa dell’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile (AESS); e i rappresentanti di alcune aziende che hanno presentato le loro esperienze: Andrea Guzzetti (Edison Next); Marco Dellomonaco (City Green Light); Carlo Andriolo (AcegasApsAmga); Aurelio Ricci Masotti (GETEC Italia).


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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.