Grande reattività dei mercati nel 2023, fine del mercato tutelato al centro per i cittadini

La relazione annuale dell’Arera, presentata oggi presso la Nuova Aula Gruppi, in via di Campo Marzio a Roma. Un mercato energetico “fortemente reattivo quello del 2023”. Un risultato dovuto alla “maggiore globalizzazione” e “all’aumento della centralità del GNL, per compensare il drastico calo delle importazioni dalla Russia, a seguito della guerra contro l’Ucraina, che unito alla ripresa economica post-pandemia aveva innescato una crisi nel 2022″.

relazione annuale arera 2024

Nel nostro Paese grande centralità la ha avuta la fine del mercato tutelato per gli utenti domestici gas. Nonostante gli interventi che sono andati via via riducendosi i prezzi non tornano ai livelli pre-crisi.

Più problematiche sono emerse nella fine tutela del settore elettrico.
Sono diminuiti per la prima volta il numero dei venditori di gas e luce e nel gas il primo operatore storico è stato superato per quote di mercato.

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Un anno particolarmente generoso che grazie alla estensione dei bonus sociali in bolletta agli ISEE fino a 15.000 euro ha permesso a circa 1 milione e mezzo di famiglie di rientrare nella misura di contegno di aumento dei costi energetici sostenendo le persone vulnerabili sulla soglia della povertà energetica.

Sul profilo dei servizi ambientali  si avanza con gli investimenti programmati nell’idrico. Anche qui come nei rifiuti, “aumentano a causa dell’inflazione e dell’aumento del costo dell’energia”.

Tutela del consumatore aumentano le richieste allo sportello tutela energia e ambiente

Con un +23% aumentano le chiamate allo Sportello Tutela Energia e Ambiente dei cittadini. Il 97% delle chiamate ha interessato i settori dell’energia elettrica e del gas. Di queste il bonus sociale resta la tematica più ricorrente con il 67% dei contatti (era il 68% nel
2022).

Seguono:
fatturazione (14%), mercato (12%), contratti (11%) e morosità e sospensione (7%)

Le richieste scritte di informazione sono state 54.750 (in lieve diminuzione rispetto al 2022)
e hanno interessato per la quasi totalità i settori energetici (49.930), a fronte di 4.631 richieste per il settore idrico e 189 richieste per il telecalore.

Le richieste di attivazione di procedure speciali informative per i settori energetici, nel 2023, ammontano a 44.929, in aumento rispetto al 2022 (+7%).

Il Servizio conciliazione ha ricevuto 32.677 domande (+34% rispetto al 2022) con un asso di accordo del 70%. Per concludere le pratiche la media è stata di 56 giorni.

I reclami hanno riguardato sopratutto il settore elettrico (61,84%) mentre il 32,23% ha interessato il settore del gas. Il 5,93% è arrivato dai clienti dual fuel.

I temi più richiesti: fatturazione (42,1%), contratti (16,53%), mercato (14,02%) e morosità (8,7%). Le richieste di informazione hanno riguardato principalmente la fatturazione e i contratti.

Prezzi energia

I prezzi medi dell’energia elettrica per i consumatori domestici nel 2023 hanno registrato un aumento del +6% in Italia (con prezzi medi finali pari a 38,64 c€/kWh) rispetto al +40% dell’anno precedente.

A farli crescere la componente oneri e imposte con un +54,4% per la progressiva
reintroduzione degli oneri generali in bolletta.

Stabile la variazione nell’Area euro che nel 2023 ha segnato un +12,6% (31,45 c€/kWh) rispetto al +13% del 2022.

Produzione e consumi elettrici

La domanda nazionale è stata soddisfatta per poco meno dell’84% dalla produzione nazionale e per il 16,8% dal saldo con l’estero (il valore più alto dall’inizio del secolo).

Abbiamo prodotto un -19,3% nella produzione termoelettrica e un +15,6% delle fonti rinnovabili. Il tutto con una produzione nazionale lorda scesa del 6,9% arrivata a
264,3 TWh (284 TWh nel 2022).

Nel 2023 le importazioni sono passate da 47,4 a 54,5 TWh (+15%, +7,1 TWh rispetto all’anno precedente) mentre le esportazioni sono diminuite in misura percentualmente più elevata (-24,6%, da 4,4 a 3,3 TWh).

I costi derivanti dall’incentivazione delle fonti rinnovabili sono risultati pari a circa 7 miliardi di euro (erano 6,4 mld € nel 2022 e 10,5 mld € nel 2021).

Produzione e consumi gas

Nel 2023 la produzione mondiale di gas è tornata ai livelli del 2021, riguadagnando con un +0,36% il modesto calo dell’anno precedente, e al suo interno prosegue la crescita del gas non convenzionale che rappresenta il 32% del totale (31% nel 2022).

In Italia i consumi sono scesi a -10,4% e hanno segnato una minore dipendenza dall’Import.

Il livello di dipendenza dall’estero è diminuito: nel 2023 il 96,3% del gas disponibile in Italia è arrivato dall’estero (era il 99% nel 2022). Il gruppo ENI controlla il 62,6% della produzione (66,3% del 2022).

Servizio idrico integrato

La spesa per gli investimenti nel comparto si conferma intorno ai 13,6 miliardi di Euro. Sono stati realizzati gli interventi programmati.

Costi del servizio idrico

data-offset-key=”cdlf0-0-0″>Nel 2023, la spesa media sostenuta da una famiglia di 3 persone, con consumo annuo pari a 150 m 3. A livello nazionale è pari a 345 euro/anno (2,30 euro per metro cubo consumato).

Così per area geografica:

  • Nord-Ovest 254,5 euro/anno
  • Centro 421,8 euro/anno
  • Area Sud ed Isole 367 euro/abitante.

Settore rifiuti

Sono 8.419 i soggetti iscritti all’Anagrafica Operatori dell’Autorità con 318 nuovi iscritti. “A conferma di un processo di organizzazione territoriale del servizio ancora incompleto”.
La raccolta differenziata aumenta più di un punto percentuale rispetto al 2021. Le regioni più virtuose le regioni quelle Nord-Est e del Nord-Ovest.

Teleriscaldamento

Cresce il teleriscaldamento e il teleraffrescamento a un tasso medio annuo del 5,7%, passando da 117,3 a 392,7 milioni di metri cubi. Il 95% dell’energia erogata sono nel nord: Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Veneto.
IL 69,8% della produzione energetica avviene tramite gas.
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