L’estinzione della megafauna è colpa dell’uomo

Negli ultimi 50mila anni si sono estinte più di 160 specie di mammiferi di grandi dimensioni

Non è una novità che gli esseri umani siano considerati responsabili dell’estinzione di tantissime specie animali, ma adesso è arrivata la conferma. Secondo uno studio della danese Aarhus University, pubblicato sulla rivista Cambridge Prisms, siamo i diretti colpevoli della sparizione di più di 160 specie di grandi mammiferi nell’arco degli ultimi 50mila anni.

OptimisedImage Png S2755095824000044 FigAb
Percentuale di specie estinte in base alla biomassa

Colpa del clima o colpa dell’uomo?

La ricerca ha cercato di trovare una risposta a una domanda specifica: l’estinzione della megafauna è frutto dell’attività umana, o è legata ai cambiamenti climatici hanno interessato il nostro Pianeta?

Lion 5311194 1280
Foto: Pixabay

A ben vedere, le condizioni climatiche della Terra hanno subito variazioni notevoli, con delle inevitabili conseguenze sulla fauna che vi ha abitato. Gli autori dello studio, tuttavia, sono convinti che non sia stato il clima a eliminare la megafauna, ovvero gli animali che superano i 45 chili di peso. Tale categoria di animali, infatti, è l’unica ad aver subito un fenomeno di estinzione così potente. E, allo stesso tempo, le analisi degli scienziati hanno dimostrato che neppure all’epoca delle ere glaciali i grandi mammiferi hanno avuto un tasso di estinzione così elevato. Un’altra questione importante è che le estinzioni della megafauna hanno interessato allo stesso modo aree climaticamente stabili e instabili.

La caccia stermina i grandi mammiferi

Non resta, quindi, che prendere in considerazione il fattore umano. Negli ultimi 50mila anni abbiamo colonizzato ogni angolo del Pianeta, conquistando il vertice della catena alimentare. Tra le prime tracce di attività umana sulla Terra, gli archeologi hanno trovato trappole destinate alla cattura di grandi mammiferi, segno che questi animali erano parte integrante della dieta dei nostri antenati.

Mammal 386740 1280
Foto: Pixabay

Le evidenze scientifiche indicano che la scomparsa dei questi animali è avvenuta sempre in seguito all’arrivo dell’uomo in un nuovo territorio, o dopo delle grandi innovazioni tecnologiche che hanno permesso agli esseri umani di sviluppare tecniche di caccia più efficienti.

I programmi di reintroduzione sono fondamentali

Lo studio ha confermato che la scomparsa dei grandi mammiferi ha avuto un impatto negativo in tutti gli ambienti in cui è avvenuta. Gli animali di taglia importante svolgono una funzione essenziale all’interno degli ecosistemi, e la loro scomparsa può alterare la struttura della vegetazione e il ciclo dei nutrienti.

Safari 4043090 1280
Foto: Pixabay

Secondo gli scienziati, per evitare conseguenze disastrose, è importante mettere in atto dei programmi di conservazione e reintroduzione delle specie a rischio. Solo in questo modo si può sperare di ristabilire l’equilibrio biologico e supportare la biodiversità.


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.