Nel nostro Paese l’energia costa di più di tutta Europa. A segnalarlo uno studio della Fondazione Think Tank Nord Est, realizzato in collaborazione con A.R.T.E. – Associazione Reseller e Trader dell’Energia uscito oggi 3 luglio, proprio a poche ore dall’annuncio valore della materia prima del Servizio di tutela della vulnerabilità gas e dell’energia elettrica per il mese di giugno 2024.
95 euro per megawattora a maggio e 103 euro per megawattora a giugno registrando nell’ultimo anno un calo di solo il 2% del prezzo dell’energia. Si tratta di valori che per quanto contenuti rispetto a quelli raggiunti durante la crisi energetica del 2022 sono comunque molto alti.
Il tutto in uno scenario che vede crescere l’apporto nella rete delle fonti energetiche rinnovabili.
“Dobbiamo investire con convinzione sulle fonti rinnovabili, semplificando le autorizzazioni – propone Diego Pellegrino, portavoce di A.R.T.E. – ma al tempo stesso dobbiamo rivedere le nostre regole di mercato, perché il prezzo di vendita dell’energia rinnovabile è troppo alto: questa situazione favorisce solamente pochi attori, ma nel complesso penalizza pesantemente tutto il Paese”.
L’andamento del costo dell’energia negli altri paesi UE
Di tutt’altro avviso quello che accade in Europa. In Germania il prezzo dell’energia è sceso del 23%, in Spagna del 40% e in Francia del 59%.
Un costo che impatta anche nella competitività del Paese. Difatti mentre a giugno 2023, in Germania, il prezzo dell’energia elettrica era inferiore del 10% rispetto a quello italiano, oggi è sceso ancora raggiungendo il 29% di meno.
Guardando alla Francia si è passati da un costo inferiore del 13% nel 2023 a meno 64% nel 2024.
Le rinnovabili segnano un nuovo record a Maggio
Uno scenario in contrasto apparentemente con la crescita delle fonti energetiche rinnovabili.
Maggio 2024 segna un nuovo record evidenziato da Terna in cui il fabbisogno di elettricità è stato coperto per il 52,5% da fonti energetiche rinnovabili.
Nei primi cinque mesi dell’anno la produzione di energia da fonti rinnovabili è aumentata del 28,9% rispetto al 2023, ed ha una capacità produttiva cresciuta del 42%.
In dettaglio i dati nei primi cinque mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2023:
Un tema aperto anche per il comparto del turismo
Le strutture ricettive utilizzano molta energia per raffrescare i propri ambienti e l’avvento della stagione estiva preoccupa non poco lo scenario dei prezzi energetici: “Il peso eccessivo dei costi energetici riduce gli utili del settore turistico – spiega Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – determinando una spirale di effetti negativi. Infatti, le imprese devono contenere gli investimenti – fondamentali per la competitività delle località turistiche – ma al tempo stesso limitare le premialità ai lavoratori, che rappresentano un incentivo strategico per favorirne la fidelizzazione, in una situazione di grandi difficoltà nel reclutamento del personale”.
Il valore della materia prima del “Servizio di tutela della vulnerabilità” per giugno 2024
Dal 1° luglio 2024, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo sarà di 24,32 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse.
Il mese di giugno ha visto le quotazioni all’ingrosso salire rispetto a quelle registrate a maggio, il prezzo della sola materia prima gas (CMEM,m), per i clienti nel servizio di tutela della vulnerabilità, è pari a 36,11 €/MWh*.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
