Idrogeno, al via la costruzione del più grande polo produttivo nazionale di elettrolizzatori

Si tratta della Gigafactory di Snam e Gruppo De Nora, progettata dallo studio dell’architetto Stefano Menotti Colucci: lo abbiamo intervistato

È cominciata nel mese di giugno, a Cernusco sul Naviglio (MI), la costruzione della Gigafactory di Snam e De Nora Italy Hydrogen Technologies S.r.l. (DNHIT), società controllata da Industrie De Nora S.p.A..

Gigafactory Cernusco
© De Nora/SMC and Partners

Con un’area complessiva di 40mila metri quadrati e una superficie coperta di circa 25mila metri quadrati, diverrà il più grande polo produttivo di elettrolizzatori per la generazione di sistemi a idrogeno verde sul territorio nazionale. Una volta entrata in funzione, tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, la Gigafactory avrà infatti una capacità destinata a raggiungere i 2 GW equivalenti entro il 2030.

Energia pulita e architettura sostenibile

Paolo Dellachà, l’amministratore delegato di De Nora, ha descritto l’iniziativa come “un progetto sostenibile dal punto di vista architettonico che porterà beneficio alla comunità, e il fulcro di una produzione di tecnologie destinate all’idrogeno verde che avrà un impatto positivo sul processo di decarbonizzazione internazionale”.

“È un progetto che abbiamo chiamato The White Line, perché sarà una linea bianca che attraverserà il territorio, con l’obiettivo di ridurre l’assorbimento dei raggi solari”, aggiunge l’architetto progettista Stefano Menotti Colucci, intervistato da Canale Energia. “Lo stabilimento sarà realizzato con materiali a basso impatto ambientale e completamente rivestito di vernice fotocatalitica”, capace di ridurre la tossicità delle sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera.

architetto Colucci, Gigafactory Cernusco, polo produttivo elettrolizzatori
L’architetto Colucci

Geotermia e fotovoltaico

Quanto a fonti energetiche, “si sfrutteranno la geotermia, dato che il sottosuolo di Cernusco è caratterizzato da una forte presenza d’acqua, e circa cinque MW di fotovoltaico”, prosegue Colucci. “Laddove nelle coperture non ci saranno pannelli fotovoltaici, abbiamo previsto dei giardini pensili che mitigheranno la temperatura interna dell’edificio”.

Gigafactory idrogeno verde
© De Nora/SMC and Partners

“Abbiamo curato attentamente anche la disposizione dei serramenti sull’asse nord-sud, limitando le aperture a nord e studiando le modalità per sfruttare il più possibile la ventilazione naturale. Predisporremo, inoltre, un sistema di raccolta e conservazione dell’acqua piovana”.

Il Museo dell’Idrogeno

Il giardino che circonderà la struttura ospiterà degli alberi di Paulonia, che crescono velocemente producendo grandi quantità di ossigeno, e un biolago che assorbirà l’eccedenza d’acqua anche in caso di precipitazioni particolarmente intense, sempre più frequenti nell’hinterland milanese. Al di sopra del lago, grazie a un sistema di palafitte, sorgerà l’innovativo e trasparente Museo dell’Idrogeno, uno spazio a disposizione della cittadinanza, dove i visitatori potranno approfondire i temi della transizione energetica.

polo elettrolizzatori
© De Nora/SMC and Partners

La riqualificazione urbana e l’economia circolare

“Tutto parte dalla volontà di riqualificare un’ex area industriale che produceva tubi in plastica, in un territorio favorito dalla presenza dell’Adda e del Naviglio della Martesana. Dalla demolizione delle strutture preesistenti, abbiamo ricavato circa 15mila metri cubi di materiale che sarà riutilizzato in loco per le nuove costruzioni”, spiega l’architetto Colucci.

De Nora/SMC and Partners
© De Nora/SMC and Partners

“Si fa presto a calcolare l’inquinamento evitato, tenendo presente che un camion è in grado di trasportare dai sei ai nove metri cubi di materiale”. Siamo di fronte anche a un ottimo esempio di applicazione dei principi dell’economia circolare in edilizia, dunque. “In edilizia industriale, per di più, che presenta delle complessità particolari”.

Green jobs e spazi dedicati alla comunità

L’industria diventa così un’attività moderna e sostenibile, capace di favorire la crescita economica e occupazionale del territorio, creando qualcosa come trecento posti di lavoro diretti e un indotto complessivo di circa duemila persone, e di creare un ambiente lavorativo di qualità.

Cernusco sul Naviglio
© De Nora/SMC and Partners

“La fabbrica sorgerà vicino alla stazione della metropolitana di Villa Fiorita e sarà raggiungibile anche attraverso percorsi ciclopedonali. Per chi verrà in macchina, saranno realizzati circa trecento posti auto nel sottosuolo. Ci saranno anche una fontana e ulteriori spazi verdi e alberati a contorno degli edifici che creeranno zone d’ombra per la sosta degli addetti e le pause pranzo all’aperto”, conclude Colucci.

Il contributo alla transizione ecologica

La Gigafactory si metterà dunque al servizio dell’intera comunità e della nazione: contribuirà in modo significativo alla riduzione dei costi di produzione degli elettrolizzatori e alla costruzione di un’economia dell’idrogeno, vettore chiave per lo stoccaggio dell’energia rinnovabile – in alternativa alle batterie contenenti minerali critici – e la decarbonizzazione dei settori hard-to-abate.

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Contribuirà così al raggiungimento degli obiettivi del PNIEC, in linea con il Green Deal europeo. Non a caso, DNHIT e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy avevano firmato lo scorso luglio 2023 un decreto di concessione che aveva riconosciuto all’azienda un contributo di circa 32 milioni di euro a valere sul Fondo IPCEI, destinato a sostenere i soggetti italiani coinvolti nella realizzazione di importanti progetti di comune interesse europeo.


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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.