Tanti siti con poco consumo parcellizzato. E’ la descrizione dei consumi energetici “tipo” delle Diocesi italiane. Le molte cappelle d’altronde hanno da tradizione una loro luce votiva, fatto che significa costi elevati soprattutto per tenere in piedi l’impianto più che per il reale consumo energetico. Per abbattere i consumi energetici e avvicinarsi quanto più possibile alle indicazioni di Papa Francesco nell’enciclica dedicata all’ambiente “Laudato si’” le Diocesi italiane si stanno organizzando. Ad esempio dando vita a veri e propri gruppi di acquisto.
Non solo per l’energia, ma certamente questa fa da driver ad altre azioni, come spiega Don Mauro Giorda, direttore dell’Ufficio amministrativo della Curia di Torino, raggiunto telefonicamente dalla nostra testata.
Per ottenere il migliore risultato, specie per le tariffe, però è necessario realizzare un preventivo monitoraggio-campione dei propri consumi così da fare comprendere al meglio al fornitore quali profili di spesa sono necessari e a quali esigenze rispondere.
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verso la sostenibilità.
“Parliamo di livelli importanti di consumi” spiega Don Mauro, che sta seguendo il lavoro di analisi e abbattimento consumi affidato a un esperto. “La Diocesi di Torino ha circa 2milioni di abitanti. Una realtà notevole, se consideriamo che l’accordo ha interessato anche enti legati alla Diocesi. Si tratta di circa 400 enti se dovessero aderire tutti, ognuno con più di 2 contatori, per cui stimiamo più di 2000 utenze”.
Uno studio che per i non addetti ai lavori è certamente complesso: “Ci vuole sicuramente un tecnico esperto che possa valutare le proposte e fare da apripista. Una scelta che come Diocesi avevamo pensato di fare da tempo anche per la notevole richiesta da parte dei parroci. Soprattutto ora che ci sono tanti fornitori che si propongono e il parroco è confuso”. “I raggiri sono all’ordine del giorno“, conclude amaramente Don Mauro, che sottolinea come “un fornitore unico sia una garanzia del costo anche di fronte a eventuali truffe. Con i contratti di questa convenzione che sarà poi rinnovabile, cominceremo da giugno 2024 sino a fine 2025“.
Il monitoraggio dei centri di costo e l’apporto di un EGE
“Da un’analisi a campione su 30 centri di costo pari a circa 120 punti di consumo abbiamo effettuato per estrapolazione una stima prudenziale dei consumi” spiega l’ing. ed EGE Roberto Gerbo che ha seguito pro-bono la Diocesi. “Abbiamo quindi definito e diviso per cluster di destinazione di utilizzo (i consumi rilevati individuando sette diversi profili”.
“Da qui abbiamo effettuato una stima dei consumi prudenziale che evidenzia poco meno di 5 milioni kWh di consumi elettrici e 3 milioni di m3 annui di gas, per una spesa complessiva di circa 5,6 milioni di €/anno.” continua Gerbo. “Sulla base di questa analisi abbiamo effettuato una gara e scelto il fornitore con delle offerte affidabili in quanto relative a un perimetro articolato come sopraindicato”.
Obiettivi dichiarati, in linea con le encicliche sull’ambiente del Santo Padre:
- Ottimizzare e unificare le tariffe portandole ai migliori livelli di mercato
- Stipulare nuovi contratti per ogni centro di costo (una o più parrocchie sotto un unico responsabile) della Diocesi anche con eventuale razionalizzazione delle condizioni contrattuali
- Monitorare, mediante un flusso informatico mensile, fornito centralmente alla Diocesi, i dati di consumo energetico, tariffari e amministrativi, anche al fine di analisi propedeutiche ad efficientamento
La convenzione prevede anche di andare oltre alle sole tariffe e di guardare ad azioni di efficienza energetica e di produzione da energia rinnovabile e comunità energetiche, comprendendo servizi/interventi da definire di volta in volta a prezzi scontati a disposizione delle parrocchie, ecc. relativamente a:
- Servizio di Terzo responsabile e/o esercizio e manutenzione di impianti termici, anche finalizzato a riduzione consumi energetici
- Adeguamento normativo e/o sostituzione/ristrutturazione degli impianti termici,
- Interventi edili/impiantistici di miglioramento della efficienza energetica
- Relamping a led delle chiese e/o altri siti con significativi consumi per illuminazione artificiale
- Impianti fotovoltaici (in particolare per rendere autonome le Cappelle – Distacco contatore) e Comunità Energetiche rinnovabili (CER)
- Device per la mobilità elettrica in prossimità parrocchie o altre zone con parcheggi, ecc.
Risparmi previsti in un anno nella Diocesi di Torino
“Nel complesso grazie alla massimizzazione dei consumi in gara abbiamo azzerando i costi fissi che per una realtà multisito (la convenzione ammette tutte le utenze intestate a parrocchie, oratori, locali, accessori o altre ragioni sociali a loro connesse con stesso codice fiscale o partita IVA) come quella della Diocesi hanno un’incidenza fortissima” conclude Gerbo.
A regime se 200 siti aderiranno alla convenzione si stima un risparmio annuo di 900.000 euro/anno.
“Con Iren siamo riusciti a fare un contratto che garantisce circa 50% di energia da fonti rinnovabili, anche se non certificata. L’obiettivo è far risparmiare sulla spesa le parrocchie e gli enti legate alla Diocesi impattando meno sull’ambiente” spiega Don Mauro.
Un progetto che si dimostra nel metodo facilmente replicabile su altre Diocesi.
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