Circa una vigna bio su quattro è italiana

Una grossa spinta verso l’innovazione arriva dalle nuove generazioni, secondo le analisi che Coldiretti ha presentato al Vinitaly

Il 23 per cento delle vigne biologiche presenti a livello mondiale si trova in Italia. In altre parole, quasi una vigna bio su quattro è italiana.

vino bio
Foto di Maja Petric su Unsplash

È quanto emerge da un’indagine realizzata dalla Coldiretti sulla base di dati Fibl e Ifoam e presentata il 15 aprile al Vinitaly di Verona.

I numeri della viticoltura biologica in Italia

L’analisi svela che, nel nostro Paese, la superficie vitata coltivata a biologico ha superato i 130mila ettari, e i vigneti biologici sono arrivati a rappresentare oltre il 22 per cento del totale. I produttori di vino bio, a livello nazionale, sono più di 22mila, e la produzione annua è di circa tre milioni di ettolitri.

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“Un risultato che conferma l’impegno dei viticoltori italiani per la sostenibilità, ma anche la loro capacità imprenditoriale nel rispondere alle nuove richieste, da parte dei consumatori, di prodotti di alta qualità e legati al territorio, che rispettino l’ambiente”, ha commentato la Coldiretti in una nota stampa.

L’attenzione dei giovani alla sostenibilità

Una grossa spinta verso l’innovazione arriva dalle nuove generazioni: sono più di 5.500 i giovani agricoltori e le giovani agricoltrici che producono vino in Italia, stando a un’altra ricerca della Coldiretti su dati del centro studi Divulga.

Il tratto distintivo dei viticoltori under 35, secondo lo studio, è l’attenzione alla sostenibilità ambientale, cui si aggiungono una maggiore specializzazione nelle tecniche di marketing e un uso costante dei social media: lo storytelling parte dal territorio, valorizzato anche attraverso la promozione dell’enoturismo.

I giovani vantano, inoltre, una maggiore propensione all’export, con quasi un terzo delle aziende che vende all’estero, contro una media generale di un quinto. Le loro aziende agricole possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento e il 50 per cento di occupati per azienda in più, secondo l’indagine Coldiretti-Divulga.

Le nuove generazioni e l’agricoltura 4.0

“I giovani viticoltori italiani stanno rivoluzionando il settore imprimendo una svolta nella direzione dell’innovazione, con il sempre maggiore utilizzo di strumenti di agricoltura 4.0 per combattere i cambiamenti climatici, e di una attenzione costante al legame col territorio, a partire dal recupero di antichi vitigni”, spiega a Canale Energia Enrico Parisi, delegato nazionale Coldiretti giovani impresa.

“Altro tratto distintivo dei nostri vignaioli è l’attenzione alla formazione e al marketing, portando nelle cantine una nuova sensibilità verso l’utilizzo di tutti gli strumenti della comunicazione. Senza dimenticare il grande tema della sostenibilità, come dimostra il sempre maggiore approccio dei giovani verso la produzione bio, contribuendo alla crescita di un settore che vede il nostro Paese all’avanguardia in Europa e nel mondo”, conclude Parisi.

Coldiretti - Gen Z, bio
Enrico Parisi e i vignaioli della Generazione Z, ospiti di Casa Coldiretti al Vinitaly

I vignaioli della Generazione Z protagonisti a Casa Coldiretti

La regione che ospita il maggior numero di viticoltori sotto i 35 anni è la Puglia, seguita da Veneto e Sicilia. I fratelli Alessandro, Rossana e Rossella dell’azienda Nicodemo, in provincia di Taranto, sono stati fra i protagonisti dell’evento di Casa Coldiretti dedicato ai vignaioli della Generazione Z, il 16 aprile al Vinitaly.

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La famiglia sta puntando soprattutto sull’agricoltura di precisione, caratterizzata da impianti di irrigazione controllati da remoto, che permettono di intervenire sui vigneti esclusivamente se necessario.


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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.