Allo studio un Data Center biocircolare

Riutilizzare il calore prodotto dalle infrastrutture di un Data Center impiegandolo per altre alimentazioni. Si tratta di un data center biocircolare e potrebbe alimentare industrie agricole operanti in prossimità dei campus o per il riscaldamento di abitazioni limitrofe. Quest’ultima soluzione è già stata collaudata ma valorizza solo il 20% del calore prodotto.  Si tratta dell’ambizioso progetto che vede una collaborazione tra Data4 e l’Università di Paris-Saclay.

L’impegno è nella realizzazione di un prototipo e vede attivo un pool di attori istituzionali – quali gli esperti di Centrale-Supélec, AgroParisTech, INRAE, e il Laboratorio ICMMO dell’Università di Parigi-Saclay – e attori privati, tra cui la Start-Up Blue Planet Ecosystems, e il Gruppo Data4.

Fotosintesi di alghe grazie al lavoro di un data center

Attualmente Gruppo Data 4 ospita nel suo campus data center di Marcoussis, un esperimento che applica il meccanismo di fotosintesi naturale  dalle attività dei data center. L’esperimento fa si che si utilizza parte della CO2 prodotta per coltivare alghe e riciclarle in qualità di biomassa capace di creare nuove fonti di energia.

L’idea del Data Center Biocircolare, vede trattenere la CO2 emessa nelle alghe da cui sarà prodotta nuova energia sostenibile, in forma di biocarburanti o biogas. La filiera si chiude con l’uso di questi biocarburanti  per la fabbricazione di prodotti bio al servizio di altre industrie (cosmetica, agroalimentare, ecc.)

“Grazie a uno studio di fattibilità realizzato con la start-up Blue Planet Ecosystems, con il sostegno della Cattedra ABIOMAS della Fondation Université Paris-Saclay, abbiamo potuto calcolare l’efficienza di questo metodo di cattura del carbonio, che può essere 20 volte superiore a quella di un albero (per una superficie equivalente)” spiega Patrick Duvaut, vicepresidente dell’Université Paris-Saclay e presidente della Fondation Paris-Saclay.