È venuto giù un’altra volta Oliviero. Si chiama così, il cinquantenne che mi aveva scritto il nome sulla pancia con la matita. Oliviero Occhipinti, per la precisione. Il nome completo mi è arrivato dalla centrale quando mi hanno attivato.
Ha acceso la luce dello sgabuzzino, ha cercato il suo nome e ha tirato su la piccola manopola blu per ripristinare la linea. È la quarta volta da stamattina. Supero potenza. Sì, gli ho scritto proprio così: supero potenza. Che, a dire il vero, sembra più la comunicazione di un automobilista su di una superstrada lucana. Supero Potenza e mi dirigo verso Matera.
Forse, ci saremmo potuti impegnare un po’ di più. Non dico consultare l’Accademia della Crusca, però… Tempo fa, il computer della centrale mi raccontava della ricerca di uno studioso giapponese che aveva analizzato le diverse lingue per trovare connessioni con i comportamenti di coloro che le parlano.
Per esempio, noi italiani che siamo decisamente poco responsabili usiamo dire: ‘Si è rotto un vaso’, con un misto di aleatorietà e di colpevolizzazione del vaso per essersi rotto. Un inglese, invece, indicherà sempre il colpevole, evitando forme impersonali e puntando il dito: ‘Henry ha rotto il vaso. Ci dispiace per lui ma, come si dice a Londra, a chi tocca non si ingrugna’.
Insomma, ‘Hai superato la potenza disponibile’ sarebbe più diretto e metterebbe il ‘superatore’ di fronte alle proprie responsabilità, costringendolo a modificare le sue abitudini o a rivedere il contratto stipulato con il fornitore. E invece, Oliviero continua a salire e scendere mesto, in pigiama e ciabatte, per riattivarmi meccanicamente senza neppure guardarmi in faccia.
Eppure, io sono un contatore di nuova generazione e ti calcolo anche di quanto hai superato la potenza, così da offrirti un dato più completo per farti due conti.
Conoscere il proprio impianto domestico
Ma quando compaiono i numeri sul display, lui è già tornato a casa dove lavora in smart working. Il router piano piano si risveglia, il PC ha salvato automaticamente il file su cui stava lavorando e l’ennesima lavatrice della giornata chiude il suo ciclo, in attesa che l’asciugatrice che le sta a cavalcioni ingoi gli indumenti centrifugati e faccia man bassa di kilowattora per scaldarsi, imitando il sole. Il risultato sembrerà lo stesso ma senza il romanticismo del vento che soffia, dei lunghi fili tesi aggrappati di mollette e il profumo di fresco e pulito a inondarti le narici. Poi, come diceva un famoso comico che oramai non c’è più: ‘E’ la somma che fa il totale’. E io devo intervenire, senza fare sconti a nessuno.
Può sembrare strano ma Oliviero, che di lavoro fa il giornalista, ha proprio difficoltà a rispettare la potenza disponibile, stampata ben visibile nel contratto salvato sul suo computer e nelle bollette che gli arrivano tutti i mesi sullo smartphone.
Io un po’ ho riflettuto sulla cosa, per quel che posso. Sono pur sempre un contatore da sottoscala, mica uno di quelli industriali, trifase, che trattano l’energia alla grande.
Secondo me, non è proprio consapevole dei limiti del suo impianto elettrico domestico. Il tipo col trapano che mi ha installato non sa nemmeno che esista la famiglia Occhipinti e nessuno li ha informati sui dettagli tecnici o sulle conseguenze di superare la potenza massima consentita. Per questo utilizzano più energia di quanto il sistema sia in grado di gestire.
E poi c’è un altro fatto. L’energia, fatevelo dire da uno del settore, è qualcosa di immateriale e invisibile. Pensate che il primo a parlarne fu Aristotele e, dopo di lui, il buio. Ci sono voluti quasi duemila anni prima che un tal Davide Hume dicesse; ‘Non ci sono idee più oscure e incerte di quelle di potenza, forza, energia, delle quali è necessario, in ogni momento, occuparci in tutte le nostre disquisizioni’. E a quei tempi di contatori nemmeno l’ombra.
Ora, se la filosofia e la fisica stessa hanno le loro belle difficoltà a comprendere e percepire l’energia pretendiamo che la famiglia di Oliviero capisca tutto questo senza problemi?
Qualcuno potrebbe obiettarmi che anche il denaro è immateriale, ma che ciò non impedisce alla famiglia Occhipinti di prestare attenzione al proprio saldo bancario e gestire le proprie finanze in modo responsabile. Casa, macchina, spesa e pizza con gli amici al sabato sera
Questo è vero, ma l’energia è spesso percepita come un bene illimitato e facilmente accessibile, mentre in realtà è una risorsa limitata che richiede una gestione oculata.
Le conseguenze di un uso eccessivo di energia
E poi se Oliviero non ne sa nulla di potenza e kilowattora, immaginate se possa essere consapevole delle conseguenze negative dell’uso eccessivo di energia, come il surriscaldamento degli impianti elettrici, il rischio di blackout o gli aumenti delle bollette.
A proposito, potenza superata un’altra volta. Forse sta cercando di battere qualche record o si sta preparando alle olimpiadi di sovraccarico.
Adesso scende. Io ci riprovo.
Poi vi racconto.
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