- Ammontano a 6,2 miliardi, gli investimenti realizzati nel 2022 dal comparto delle utilities di cui un terzo in ottica di transizione energetica.
- Si tratta di un aumento del 35% rispetto all’anno precedente. Di questi il 29% pari a 1,8 miliardi del totale, sono stati destinati alle sfide della decarbonizzazione, della digitalizzazione e dell’economia circolare. Si tratta nel complesso di un investimento in linea con l’anno precedente.
- Si tratta di una crescita dell’integrazione della sostenibilità nel modello di business delle utility.
Sono questi i dati dell’ultimo rapporto di sostenibilità “Le utilities italiane per la transizione ecologica e digitale” prodotto da Fondazione Utilitatis per conto di Utilitalia, la Federazione delle imprese di acqua, ambiente e energia, su un campione di 89 aziende.
“Anche nel 2022, un anno difficile caratterizzato dalla crisi dei prezzi dell’energia e dall’emergenza siccità – ha commentato il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – quello delle imprese dei servizi pubblici si è confermato un settore strategico per il nostro Paese”.
Le tipologie di investimento eseguite
In ottica di decarbonizzazione aumentano le iniziative:
- l’energia prodotta da fonti rinnovabili passa all’ 81%, segnando un +32% rispetto all’anno scorso.
- Diventano circa 9 mila mezzi a basso impatto ambientale (22% del totale) impiegati soprattutto per la raccolta dei rifiuti.
Rispetto all’economia circolare gli investimenti di oltre 500 milioni (in cui c’è un +84% in un anno) sono stati impiegati nell’aumento di percentuale di riciclo dei rifiuti differenziati arriva al 92%, e un recupero dei fanghi di depurazione che supera l’88%.
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Crescono del +41% rispetto al 2021 gli investimenti in digitalizzazione che toccano così quota 420 milioni. Di questi il 39% impegnati nella rete idrica distrettualizzata, e con un 55% di contatori intelligenti del gas smart.
Il valore aggiunto annuale distribuito agli stakeholder è stato di 12,7 miliardi, con una crescita del 18% rispetto agli 11,7 miliardi dell’anno precedente. Ad esso si sommano ulteriori 33,7 miliardi di spesa verso i fornitori, di cui quasi il 65% verso realtà locali.
Come evidenzia il presidente di Fondazione Utilitatis, Mario Rosario Mazzola, “La sostenibilità si conferma al centro della strategia delle imprese dei servizi pubblici”.
La sostenibilità nelle utility
- Il 47% delle utilities anche in assenza di obblighi normativi ha elaborato un rapporto di sostenibilità,
- il 17% si è dotato di una struttura dedicata alla sostenibilità
- il 36% ha previsto obiettivi espliciti di sostenibilità all’interno del piano industriale.
- Rispetto il tema di salute e della sicurezza sul lavoro, il 56% delle aziende monitora i near miss (gli incidenti mancati) e il 53% adotta sistemi certificati di gestione della sicurezza sul lavoro.
- La percentuale di donne nei Consigli di amministrazione è pari al 36%.
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