Cresce il mercato degli accumuli di energia in Italia già nei primi sei mesi del 2023 si attesta al 72% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Di questi il 78% sono batterie mentre il 23% sono pompaggi idroelettrici.
Aumentano anche i MW autorizzati che passano da 90 MW a 560 MW. Anche qui le batterie vanno per la maggiore con il 62% e il 38% pompaggi. Un trend dovuto anche alla relativa facilità nell’ottenere i permessi e all’accettazione sociale rispetto ai pompaggi, ben più visibili sul territorio secondo lo studio di Althesys, società di consulenza strategica nel settore energetico presentato oggi 17 ottobre, a Milano al Palazzo delle Stelline nel corso del convegno “Storage, come, dove, quando?”.
Le incognite del comparto stoccaggio
Secondo l’indagine di Althesys il mercato è ancora alle fasi iniziali. A frenarne l’evoluzione il panorama normativo ancora non definitivo, le difficoltà della catena di approvvigionamento e all’aumento dei costi.
Serve avere chiari gli elementi regolatori e normativi. Inoltre “l’opacità del mercato dei servizi ancillari e l’incertezza sui futuri ricavi provenienti da questo mercato, ma anche sui tempi delle future aste del mercato della capacità” sono secondo Marangoni un freno alla crescita del comparto.
Lo stato dell’arte
Stando a quanto evidenzia Althesys oggi la capacità totale dei sistemi di accumulo è di 2,3 GW per una capacità massima di 3,9 GWh.
La tecnologia Battery Energy Storage Systems, BESS, ad oggi più diffusa in Italia è quella agli ioni di litio e copre il 99% del mercato. Di queste ben il 92% ha dimensioni inferiori a 20 kWh. mentre quasi la totalità 99,9% dello scenario italiano la vede insieme a un impianto fotovoltaico. E il 99,6% residenziale.
Si tratta probabilmente di un effetto virtuoso del Superbonus 110% e come tale risentirà nel suo trend di crescita del blocco della cessione dei crediti.
Investimenti tra aste e mercato
Rispetto il quesito se sarà più redditizio affidarsi alle aste o passare dal mercato Althesys ha sviluppato un proprio modello di mercato elettrico italiano NET che ipotizza i due tipi di investimento. Da questa proiezione emerge come il merchant e regolato siano portatori di diversi profili di rischio e diversa redditività.
Di fatto la differenza la fanno alcuni elementi come l’abbassamento dei ricavi da arbitraggio, la contrazione del mercato dei servizi e l’alta concorrenza. Tutti aspetti che non intaccano l’attrattività del mercato visto l’alto fabbisogno e il previsto calo dei costi del comparto in futuro.
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