Il verde in città fa bene alla salute mentale e all’ambiente

Il nuovo report del WWF “Persone, città e natura. Rinnovare l’ambiente urbano e migliorare la nostra salute”

  • Gli spazi verdi in città hanno un effetto positivo sulla salute mentale dei cittadini e sulla riduzione della mortalità.
  • Serve un piano nazionale del verde urbano che guardi alla regola dell’OMS 3 alberi per ogni casa

verde in città

Le aree urbane coprono oggi quasi il 3% della superficie del Pianeta, producono oltre il 70% delle emissioni di carbonio e più del 50% dei rifiuti a livello globale, consumano tra il 60% e l’80% dell’energia e il 75% delle risorse naturali (alimenti e acqua). I questo contesto preservare gli spazi verdi è fondamentale per la sostenibilità e la qualità della vita delle persone in città.

L’Italia è il primo Paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico, soprattutto per tumori da esposizione alle “polveri sottili” PM2,5.

Sono alcuni dei dati che emergono dal nuovo report del WWF “Persone, città e natura. Rinnovare l’ambiente urbano e migliorare la nostra salute” sulla base del quale l’associazione ambientalista chiede al Governo un piano nazionale del verde urbano per la riforestazione delle città. Il piano deve includere una progettazione sostenibile e adeguati programmi di manutenzione, dove tutti devono fare la loro parte: istituzioni, aziende e cittadini.

La creazione di spazi verdi ben progettati può portare: sostenibilità ambientale, salute pubblica ed equità sociale.

La formula dell’OMS 3 – 30 – 300

L’OMS ha proposto la regola del 3-30-300. Si tratta di una valutazione su base scientifica che propone 3 alberi tra ogni casa. Il 30% di copertura arborea in ogni quartiere, 300 metri di distanza massima da un parco o da uno spazio verde per ogni cittadino.

In Italia cresce più il cemento delle persone

“C’è una correlazione negativa tra la densità di popolazione e gli spazi verdi. In Italia, ad esempio, cresce più il cemento della popolazione: impermeabilizzazione e cementificazione sono progredite negli ultimi 3 anni con una media di 19 ettari al giorno (l’equivalente di 26,5 campi da calcio!), con importanti trasformazioni ed effetti collaterali negativi sul territorio, tra cui la perdita spesso irreversibile non solo di aree naturali selvatiche, ma anche di aree agricole, con seri rischi per la sicurezza alimentare”  sottolinea il report che evidenzia come sia sempre più centrale prevedere e curare spazi verdi in città.

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“Gli spazi verdi possono contribuire a ‘curare i mali’ che affliggono le città e i suoi abitanti perché forniscono servizi ecosistemici importanti, come lo stoccaggio di migliaia di tonnellate di carbonio, l’infiltrazione di milioni di metri cubi di acqua, l’assorbimento di contaminanti, la pulizia dell’aria e la mitigazione delle temperature. Questi benefici non riguardano solo la natura, ma la nostra qualità di vita, la nostra salute e sicurezza –afferma Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del WWF Italia-. L’aumento del verde complessivo potrebbe evitare fino a quasi 43.000 morti all’anno nelle città europee.”

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©Alex-Persico

Il report è stato lanciato in occasione dell’iniziativa di Urban Nature che, con lo slogan “La Natura si fa cura”, che si svolgerà il prossimo 7 e 8 ottobre. In quei giorni ognuno potrà partecipare aggiungendo un pezzetto di verde alle aree urbane e per realizzare piccole ma preziose Oasi negli ospedali pediatrici italiani.


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