Nasce la Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile

Gli attori coinvolti si riuniranno per la prima volta il 21 settembre, come annunciato dal Ministro Pichetto Fratin.

Centrale nucleare
Foto Unsplash

Si terrà il 21 settembre, a Roma, la prima riunione della “Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile”. Lo ha annunciato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in occasione del Forum di Cernobbio. Un evento targato The European House – Ambrosetti, la cui 49esima edizione si è tenuta dall’1 al 3 settembre 2023.

L’obiettivo della piattaforma sul nucleare

La piattaforma sarà guidata dal Ministero con il supporto dell’ENEA e dell’RSE. Costituirà il soggetto di coordinamento di tutti gli attori nazionali che, a vario titolo, si occupano di energia nucleare e rifiuti radioattivi.

L’obiettivo è dare un contributo maggiore alla ricerca sul campo e rafforzare la cooperazione a livello europeo per lo sviluppo di tecnologie a basso impatto ambientale, con elevati standard di sicurezza e sostenibilità.

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Gas e nucleare nella tassonomia europea

Ricordiamo che specifiche attività inerenti ai settori del gas e del nucleare sono state incluse nella tassonomia dell’Unione europea, ovvero nell’elenco delle attività ritenute “eco-sostenibili” a livello comunitario.

Decisione contro la quale hanno fatto causa diverse organizzazioni ambientaliste, fra cui Greenpeace, ClientEarth e WWF. Greenpeace, in particolare, sostiene che una simile apertura “consentirà alle centrali elettriche a gas fossile e nucleari di ricevere fondi che altrimenti sarebbero destinati alle energie rinnovabili”.

Il WWF, invece, commenta così l’annuncio di Pichetto Fratin: “L’Italia non può permettersi di perdere tempo e fondi per riaprire la discussione sul nucleare. Gli investimenti delle agenzie pubbliche sono già molto ingenti e probabilmente superano largamente quelli dedicati alla ricerca sulle fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica, le vere energie del futuro, come tutti riconoscono; i problemi di sicurezza, delle scorie e di economicità della fissione nucleare non sono stati superati, mentre la fusione nucleare non arriverà prima di trent’anni, cioè a transizione completata”.

Il principio della neutralità tecnologica

Diverso il parere del Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini: “Ritengo che l’Italia debba, entro quest’anno, riavviare la propria partecipazione al nucleare. Conto che questo governo abbia la forza di spiegare agli italiani perché, nel nome della neutralità tecnologica, non possiamo dire di no a nessuna fonte energetica”.


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