Oggi 19 luglio, con 55 voti a favore su 72, i membri della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE) del Parlamento europeo hanno votato a favore della riforma del mercato elettrico nell’Unione. Se anche l’intero Parlamento esprimerà un parere favorevole nella prossima seduta plenaria, cominceranno le negoziazioni con il Consiglio.
La tutela dei consumatori a rischio povertà energetica
I parlamentari, che hanno adeguato i criteri in base ai quali sarà possibile dichiarare lo stato di crisi energetica, hanno proposto di rafforzare ulteriormente i meccanismi di protezione dei consumatori dalla volatilità dei prezzi dell’energia. Gli utenti dovranno avere la possibilità di scegliere fra diverse tipologie di contratti, basandosi su informazioni chiare e complete.
I deputati chiedono inoltre che gli Stati membri vietino ai fornitori di interrompere la fornitura di elettricità ai clienti vulnerabili, anche durante le controversie, e impediscano ai fornitori di richiedere a questi clienti di utilizzare sistemi di pagamento anticipato.
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La Commissione ITRE, infine, sostiene un uso più ampio dei cosiddetti “contratti per differenza” (CFD) per incoraggiare gli investimenti e sottolinea l’importanza dei Power Purchase Agreement (PPA) nell’assicurare prezzi stabili ai consumatori ed entrate affidabili ai fornitori di energia rinnovabile.
Il sostegno alla transizione energetica
“Con questo accordo, il Parlamento pone i cittadini al centro del disegno del mercato elettrico, vietando alle imprese di tagliare l’energia elettrica ai consumatori vulnerabili e a rischio, promuovendo il diritto alla condivisione dell’energia, riducendo i picchi di prezzo e promuovendo prezzi accessibili per cittadini e imprese”, ha dichiarato l’eurodeputato Nicolás González Casares.
“Abbiamo fatto dei CFD il sistema di riferimento per favorire la transizione del settore elettrico verso un sistema a zero emissioni basato sulle rinnovabili. Un sistema che renderà le aziende più competitive attraverso l’elettricità pulita a prezzi competitivi e stabili”, ha aggiunto.
Guarda qui il video della conferenza stampa.
Il parere della European Steel Association
Secondo Axel Eggert, direttore generale della European Steel Association (EUROFER), le misure adottate, per quanto positive, non sono sufficienti. “Se vogliamo seriamente rendere la transizione energetica un successo passando all’elettricità senza combustibili fossili, abbiamo bisogno di una soluzione strutturale per i mercati a breve termine, dato il loro impatto sui contratti a lungo termine”.
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Oggi il settore siderurgico consuma circa 75 TWh di elettricità all’anno. Secondo le stime di EUROFER, il passaggio a tecnologie a basse emissioni di carbonio per la produzione di acciaio verde aumenterà in modo massiccio il consumo di elettricità a 165 TWh entro il 2030 e fino a 400 TWh entro il 2050. “Operazioni che potrebbero essere a rischio nell’UE se i loro costi fossero insostenibili a causa di prezzi dell’elettricità non competitivi”.
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