Il WWF si oppone all’apertura delle profondità marine all’estrazione mineraria

L’organizzazione chiede all’Autorità internazionale dei fondali marini di puntare, piuttosto, sulla tutela degli oceani.

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Foto di Jeremy Bishop/Unsplash

Dal 10 al 21 luglio a Kingston, capitale della Giamaica, l’Italia e gli altri Stati membri del Consiglio dell’Autorità internazionale dei fondali marini (International Seabed Authority, ISA) discuteranno della cosiddetta “regola dei due anni”.

Come spiega il WWF, questa norma stabilisce che, dopo due anni, tutte le domande di licenza per estrazione mineraria dai fondali marini debbano essere prese in considerazione per “approvazione provvisoria”. Dal 9 luglio la regola, scattata nel 2021 in seguito a una richiesta di licenza, è scaduta: l’organizzazione ambientalista chiede quindi ai governi dell’ISA di fornire chiarezza su come verranno gestite le domande.

Preoccupa l’impatto dell’estrazione mineraria sui fondali e sugli ecosistemi oceanici

“L’estrazione mineraria nei fondali profondi non può continuare senza la necessaria – e attualmente insufficiente – conoscenza scientifica per regolarla. Le conseguenze sarebbero catastrofiche per la vita umana e marina. Siamo preoccupati che questa regola, ora scaduta, permetterà a qualunque Paese di avanzare richieste di sfruttamento senza che si sappia cosa accadrà dopo”, spiega la responsabile Mare del WWF Italia, Giulia Prato.

“L’estrazione mineraria nei fondali profondi contravviene inoltre agli impegni che il Governo italiano ha sottoscritto, tra cui gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, la Convenzione sulle specie migratorie, e il recente Quadro globale per la biodiversità”, conclude Prato.

La transizione ecologica può avvenire in altri modi

Un numero sempre crescente di Stati chiede una moratoria globale o una pausa delle attività di estrazione mineraria nei fondali marini, e il WWF sostiene questa richiesta, chiedendo all’Italia di essere coerente con il suo voto in favore della moratoria espresso al Congresso IUCN del 3-11 settembre 2021.

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Secondo l’organizzazione, inoltre, la transizione ecologica può avvenire anche senza aprire le profondità marine all’estrazione mineraria, con la riduzione della domanda di sette minerali critici fino al 58 per cento attraverso l’uso della tecnologia, del riciclo e dell’economia circolare. “Invece di aggiungere ulteriori fattori di stress, i governi devono dare la priorità alla protezione degli oceani che forniscono benefici sociali, economici e culturali per l’umanità fondamentali per il nostro stesso futuro”, conclude il WWF in una nota.


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