A Manerba del Garda è approdata una barca “sospesa”: una nuova installazione che mostra la riduzione del livello del lago in seguito alla siccità, fenomeno esacerbato dalla crisi climatica. È l’ultima iniziativa della campagna #MakeItalyGreen di E.ON, che ha l’obiettivo di creare un movimento partecipativo per rendere l’Italia più verde – e anche più blu, in questo caso.
Il Garda e la siccità
“Non c’è un Pianeta verde senza un oceano blu”, ha detto infatti Frank Meyer, CEO di E.ON Italia, durante l’evento di presentazione del 31 maggio. “Se c’è ancora qualcuno che dubita che i cambiamenti climatici siano reali, oggi siamo qui per dare l’ennesima dimostrazione delle loro conseguenze. Con questa installazione dimostriamo che il lago, negli ultimi quattro anni, ha perso 75 centimetri di acqua: una quantità enorme. La crisi climatica sta esacerbando i fenomeni estremi, che si tratti di siccità o alluvioni. Si deve agire oggi per invertire questa tendenza. E ognuno di noi può dare il suo contributo”.
Il ruolo delle emissioni di gas serra
Per far sì che ognuno di noi possa davvero fare la sua parte, secondo il meteorologo Mario Giuliacci, “l’ecologia e la meteorologia dovrebbero essere considerate materie d’insegnamento fondamentali. Gli studenti scendono in piazza, giustamente, ma magari non hanno gli strumenti necessari per comprendere appieno le questioni per cui si battono. Dal 1970 al 2020, l’anidride carbonica è aumentata da 320 a 420 ppm. Siamo a 4,5 ppm l’anno, si pensa che arriveremo a 5. Pensate alle possibili conseguenze. A pagarne le spese saranno proprio le nuove generazioni”.
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Le conseguenze per le comunità locali
Ad aprile il Garda, il più grande lago italiano, ha raggiunto il suo minimo dal 1953. Ha toccato i 45,8 centimetri sopra lo zero idrometrico, vale a dire la quota sul livello medio del mare stabilita come riferimento convenzionale per il bacino, rispetto alla media di oltre 100 centimetri degli ultimi settant’anni.
“Quest’anno, siamo partiti con oltre 50 centimetri di livello in meno rispetto allo scorso anno. Ci siamo mossi con largo anticipo, dimezzando la fuoriuscita dal lago. Ci siamo riusciti fino ad aprile, poi sono cominciate le fasi di irrigazione, con un piano di rilascio controllato. Le alluvioni, così drammatiche, hanno contribuito al rinnalzamento del livello del lago”, ha dichiarato l’ingegnere Gianluca Zanichelli, direttore vicario dell’Agenzia interregionale per il fiume Po (AIPO). “Parliamo di un bacino importantissimo sia per la comunità locale, sia per i territori agricoli di grande pregio che stanno a valle”.
La tutela degli ecosistemi lacustri
Dalla salute del lago dipende quella degli esseri umani, quindi, e non solo. Il territorio, ricchissimo di storia, è anche uno scrigno di biodiversità. E per tutelarla, come ha spiegato il vicesindaco del Comune di Manerba del Garda, Riccardo Podavini, è stata istituita la Riserva naturale orientata della Rocca e del Sasso. Un’area protetta che contribuisce a “salvaguardare l’ambiente di lago”, ha puntualizzato Anna Zaffaroni, naturalista e divulgatrice scientifica di Verdeacqua.
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“Le rive degradano dolcemente: ambienti peculiari come i canneti ospitano una biodiversità unica e accolgono i pesci che devono deporre le uova durante le loro migrazioni. Fungono anche da barriera naturale a protezione della costa. Purtroppo, ecosistemi come questi risentono moltissimo degli effetti dei cambiamenti climatici”.
Il turismo sostenibile
Nell’ottica di proteggere questo patrimonio, un ruolo lo gioca anche il turismo. Che dev’essere una risorsa, non un ostacolo. Massimo Ghidelli, presidente del Consorzio Lago di Garda Lombardia, ha dato alcune cifre: “Il Garda conta 180mila abitanti, e 27 milioni di presenze turistiche. Ma questi sono solo numeri. Se cambiamo l’approccio, il turismo non è più un insieme di servizi, ma diventa a sua volta un ecosistema, e in un ecosistema ci vuole un’ecologia”.
Tanti turisti si muovono in macchina, per esempio, ma potenziando i servizi multimodali (treno + bici elettrica + battello) si può promuovere una mobilità più sostenibile. Non dimentichiamoci mai che l’uomo è parte della natura e che tutto, sul Pianeta, è interconnesso. Bisogna solo ritrovare il modo di convivere in armonia.
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