La tutela dell’ambiente sembra essere sempre più importante per gli italiani: un lavoratore su due adotta comportamenti sostenibili anche nella vita professionale, contribuendo a diffondere stili di vita più responsabili all’interno delle aziende. Non a caso, un dipendente su tre dichiara che il proprio datore di lavoro ha già avviato un percorso di rinnovamento in quest’ottica.
In particolare, un dipendente su due dichiara che l’azienda per cui lavora sta implementando approcci circolari con l’obiettivo di minimizzare gli sprechi e utilizzare materiali riciclabili nei propri processi produttivi, mentre uno su cinque riporta che il proprio datore di lavoro sta puntando sulle energie rinnovabili.
È quanto emerge dalla ricerca “Il cittadino consapevole: comportamenti virtuosi in azienda per raggiungere un successo sostenibile”, il terzo report dell’Osservatorio Deloitte sulle tendenze legate a sostenibilità e innovazione.
Cresce la ricerca di aziende virtuose
“Coerentemente con le proprie aspirazioni personali, gli italiani tendono ad adottare comportamenti sostenibili anche sul posto di lavoro e richiedono la stessa attenzione alle aziende, chiamate sempre più dai propri dipendenti a sviluppare le loro strategie e i loro modelli di business attorno ai concetti di innovazione e di sostenibilità – non solo ambientale, ma anche economica, sociale e umana”, commenta Andrea Poggi, Innovation Leader Deloitte.
Circa quattro italiani su dieci sono attratti da aziende che promuovono una cultura e un approccio al business allineati con la propria personalità e i propri valori. Un impegno vero e attivo delle organizzazioni sui temi della sostenibilità si rispecchia in una maggiore dedizione al lavoro da parte delle persone, come riportato da quasi due terzi degli italiani, e anche in un maggiore coinvolgimento in ambito lavorativo, come indicato da circa quattro intervistati su dieci.
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Inoltre, l’attenzione alla sostenibilità favorisce l’attrazione dei talenti, con parte del campione che si dichiara disponibile a cambiare l’attuale datore di lavoro pur di essere parte di un’azienda consapevole (25 per cento), anche a fronte di una riduzione della retribuzione (23 per cento).
Cambiano le richieste a seconda dell’età dei lavoratori
Guardando alle diverse fasce di età, l’attenzione alla decarbonizzazione con l’impiego di rinnovabili (21 per cento) risulta particolarmente importante per la generazione dei Baby Boomer; l’adozione di meccanismi di incentivazione, volti a premiare sia modelli di consumo sostenibili sia performance lavorative in linea con gli obiettivi ESG dell’azienda (19 per cento), trova nei giovani della Gen Z i principali promotori; mentre la definizione di una value proposition costruita sempre più attorno alla sostenibilità (16 per cento) è apprezzata soprattutto dai Millennial.
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