Positivo l’andamento del mercato immobiliare, con un occhio all’efficienza energetica

Il report dell’Osservatorio immobiliare nazionale Fiaip, in collaborazione con ENEA e I-Com.

  • Nel 2022, i livelli di compravendita nel settore residenziale sono aumentati del 3,5% rispetto al 2021.
  • Lo rivelano i dati dell’Osservatorio immobiliare nazionale Fiaip.
  • Un focus sull’efficienza energetica dimostra inoltre che il 70% degli immobili nuovi è nelle prime due classi energetiche.
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Foto di Josh Olalde/Unsplash

Nonostante l’incertezza economica, o forse proprio per mettersi al riparo dalla volatilità dei mercati, le famiglie italiane continuano a investire nell’immobiliare. Nel 2022, i livelli di compravendita nel settore residenziale sono aumentati del 3,5 per cento rispetto al 2021, per un totale di 775mila transazioni. Numeri che non si vedevano da più di vent’anni, stando al report dell’Osservatorio immobiliare nazionale Fiaip, presentato il 15 marzo a Roma.

Previsioni positive per il 2023

I valori di mercato sono risultati sostanzialmente stazionari, salvo aumenti nei grandi centri urbani (Milano e Bologna su tutti), generati da una domanda che rimane elevata a fronte di un’offerta sempre più ridotta, sia in relazione alla vendita che all’affitto. Sulla stessa linea del 2021 anche l’andamento delle compravendite e dei prezzi relativi a negozi, uffici e capannoni.

“Preoccupa la scarsità dell’offerta di case sia da vendere che da affittare soprattutto nelle città universitarie e a forte vocazione turistica che potrà determinare un ulteriore rialzo dei prezzi, ma le prospettive per il 2023 rimangono positive”, ha dichiarato Francesco La Commare, presidente del centro studi Fiaip.

In aumento anche le ristrutturazioni

Alla presentazione del report è seguito un focus sull’efficienza energetica nel settore immobiliare, importante anche alla luce dei nuovi obiettivi stabiliti dalla direttiva europea sulla prestazione energetica nell’edilizia. L’analisi, effettuata in collaborazione con ENEA e I-Com, ha rivelato che il 70 per cento degli immobili di nuova costruzione è nelle prime due classi energetiche (A e B). Inoltre, il numero delle ristrutturazioni volte al raggiungimento delle migliori classi energetiche è cresciuto del 10 per cento rispetto al 2021. Se il 58 per cento dei seimila agenti immobiliari intervistati ritiene che l’APE (Attestato di prestazione energetica) aiuti a orientare le scelte degli utenti verso immobili di migliore qualità energetica, il 57 per cento è convinto che lo strumento del Superbonus 110% abbia avuto un’influenza rilevante per la dinamicità virtuosa del mercato immobiliare.

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“Realizzare la giusta transizione energetica nei tempi previsti dalle politiche europee e nazionali impone un radicale e rapido cambio di passo nel modo in cui costruiamo, ristrutturiamo e viviamo il nostro spazio abitato”, ha commentato il vicepresidente I-Com Franco D’Amore. “Tutto questo richiederà una nuova prospettiva nella quale l’efficienza energetica degli immobili dovrà essere vista come un investimento per accrescere il valore delle proprietà e conservare, attraverso la riduzione delle spese legate ai consumi di energia, il proprio potere d’acquisto”.


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