- Più di quindici milioni di cittadini non sanno se il proprio fornitore di energia operi nel mercato libero o in quello tutelato.
- A rivelarlo è un’indagine condotta da mUp Research e Norstat per conto di Facile.it.
Negli ultimi mesi, con la crisi energetica, le bollette sono state al centro di molti dibattiti. Nel mese di agosto è nata perfino l’iniziativa “Bollette in vetrina”, che ha spinto vari gestori di pubblici esercizi a mostrare l’aumento delle spese a loro carico pur di giustificare i rincari sul menù. All’inizio dell’inverno, poi, ci è stato chiesto di risparmiare anche sul riscaldamento, cosa che avrebbe ridotto anche l’inquinamento atmosferico. Eppure, nonostante il grande livello di attenzione, in Italia ci sono ancora molte persone che hanno le idee confuse: più di quindici milioni di cittadini non sanno se il proprio fornitore di energia operi nel mercato libero o in quello tutelato.
L’indagine di Facile.it
A rivelarlo, il 24 gennaio di quest’anno, è un’indagine condotta nel mese di settembre da mUp Research e Norstat per conto di Facile.it. L’analisi, che ha coinvolto un campione rappresentativo della popolazione italiana di età compresa fra 18 e 74 anni, mette in luce una scarsa consapevolezza da parte dei consumatori.
Il 25 per cento degli intervistati, con picchi nelle regioni del nord-est, ha dichiarato di non sapere se il proprio fornitore di elettricità operi nel mercato libero o nel regime di tutela. Una percentuale che sale al 34 per cento nel caso della fornitura di gas, con punte del 40 per cento nelle regioni meridionali.
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