- Ogni cittadino italiano genera 502 chilogrammi di rifiuti l’anno.
- A livello nazionale, la raccolta differenziata raggiunge una media del 64 per cento.
- È necessario potenziare il riciclo della plastica.
La produzione nazionale di rifiuti urbani riflette la ripresa economia che ha seguito la pandemia, registrando nel 2021 un incremento del 2,3 per cento rispetto al 2020 e raggiungendo quota 29,6 milioni di tonnellate. Un dato che dipende anche dalla ripresa del turismo e del pendolarismo e che risulta più marcato nei sedici Comuni con popolazione residente al di sopra dei 200mila abitanti, dove il differenziale tra 2020 e 2021 è ancora più alto (+2,8 per cento).
A rivelarlo è l’Istituto nazionale per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che, il 21 dicembre, ha presentato l’ultima edizione del suo annuale Rapporto Rifiuti Urbani.
La raccolta differenziata
Ogni cittadino italiano genera 502 chilogrammi di rifiuti l’anno. In valore assoluto, le regioni settentrionali ne producono quasi 14,2 milioni di tonnellate; il centro più di 6,3 milioni di tonnellate; il sud oltre 9,1 milioni di tonnellate.
Positive le cifre riguardanti la raccolta differenziata, con una media nazionale che si attesta al 64 per cento. Fra le nove regioni che superano l’obiettivo del 65 per cento, le più virtuose sono Veneto (76,2 per cento) e Sardegna (74,9 per cento). I comuni capoluogo con percentuali di raccolta differenziata più elevate sono Como (91,9 per cento), Treviso (87,5 per cento) e Ferrara (87,3 per cento), seguite da Pordenone e Belluno. Nel 2021 la quota dei rifiuti organici avviati al trattamento è cresciuta di 190mila tonnellate.
Nonostante nell’ultimo decennio il ricorso alla discarica si sia ridotto del 52 per cento, avverte l’Ispra, occorre dimezzare in tempi brevi questa forma di smaltimento che coinvolge ancora il 19 per cento dei rifiuti prodotti. È urgente, in particolare, incrementare il riciclo della plastica.
I costi di gestione dei rifiuti e i progetti PNRR
In Italia, l’esportazione di rifiuti è tre volte superiore all’importazione. A livello nazionale, il costo medio pro capite di gestione annua è pari a 194,5 euro/abitante, in aumento di 8,9 euro rispetto alla stima precedente.
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Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) destina 1,5 miliardi alle attività di gestione dei rifiuti e 600 milioni ai progetti di economia circolare. L’Ispra è attualmente impegnata nella selezione delle iniziative.
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