L’Italia guida l’Europa nel riciclo. Il rapporto della fondazione per lo Sviluppo sostenibile

Dalla riforma avviata col D.lgs 22 del 1997, in Italia si è passati dall’emergenza rifiuti all’eccellenza nel riciclo. Oggi il nostro Paese emerge in Europa nel riciclo dei rifiuti. Si tratta di una industria che ha conosciuto una crescita costante quantitativa e qualitativa.

Il 16 dicembre a Milano, in occasione della conferenza nazionale dell’Industria del riciclo, “L’eccellenza del riciclo e le sfide future, promossa dalla fondazione Sviluppo sostenibile, è stato presentato il rapporto Il riciclo in Italia. Hanno collaborato Conai, Pianeta 2030 del Corriere della Sera, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e di Ispra.

riciclo
Foto Pixabay

La crescita negli ultimi 25 anni

Nel 1997 la raccolta differenziata dei rifiuti urbani era solo del 9,4 % e l’80% dei rifiuti finiva in discarica. Nel 2020 la raccolta differenziata dei rifiuti urbani è arrivata al 63% e lo smaltimento in discarica è sceso al 20%.

 

L’evoluzione della filiera industriale

Questo cambiamento nella gestione dei rifiuti ha alimentato la crescita dell’industria italiana del riciclo.

Trasformandola così in un comparto rilevante e strategico del sistema produttivo nazionale. Sono, infatti, 4.800 le imprese, 236.365 gli occupati, che generano un valore aggiunto di 10,5 miliardi (aumentato del 31% dal 2010 al 2020). Che producono ingenti quantità di materiali riciclati.

L’Italia, nel 2020 ha riciclato il 72% di tutti i rifiuti, urbani e speciali-industriali, un primato europeo, (il 53% la media UE e il 55% quella della Germania). Con un tasso di utilizzo di materiali riciclati sul totale dei materiali consumati al 21,6% (media UE 12,8%, 13,4% in Germania).

Anche per la gestione dei rifiuti d’imballaggio l’Italia è un’eccellenza europea con oltre 10,5 milioni di tonnellate avviate a riciclo, con un tasso pari al 73,3% nel 2021. Valore superiore non solo all’obiettivo europeo del 65% al 2025 ma, anche a quello del 70% al 2030.

Edo Ronchi, presidente della fondazione per lo Sviluppo sostenibile, spiega: “Il settore del riciclo, pilastro fondamentale di un’economia circolare è strategico per non sprecare risorse preziose, per non riempire il Paese di discariche, per recuperare materiali utili all’economia e ridurre le emissioni di gas serra”.

I risultati delle 19 filiere del riciclo

Il tasso di riciclo degli imballaggi di carta nel 2021 ha raggiunto l’85% e il 77% per il vetro. Un target che ha superato l’obiettivo comunitario per il 2030. Nel 2021 il 63% di carta e cartone e il 61,6% di vetro prodotti in Italia derivano da riciclo.

Al 2021 la percentuale di riciclo dei rifiuti di imballaggi in plastica ha raggiunto il 56%, superando il target del 55% al 2030. La nuova metodologia europea di misurazione dei target, tuttavia ridurrà la percentuale attuale.

Necessaria quindi la crescita della raccolta differenziata e/o lo sviluppo di nuove tecnologie di riciclo

Sempre lo scorso anno la percentuale di riciclo degli imballaggi di alluminio sull’immesso al consumo ha ottenuto il 68% e la percentuale degli imballaggi in acciaio il 72%.

Nel 2021 la percentuale di riciclo sull’immesso al consumo degli imballaggi in legno è arrivata al 65%, a fronte di una media UE del 32,4%. Il 97% del materiale legnoso riciclato in Italia viene trasformato in pannelli truciolari settore dove siamo un’eccellenza mondiale.

Sempre nel 2021 la produzione di bioplastiche compostabili ha raggiunto 1,6 Mt, in crescita rispetto al 2020 (+25%). Con il riconoscimento del consorzio Biorepack, il riciclo organico potrà arrivare a 51,6 kt nel 2024.

Nel 2020 abbiamo riciclato 7,2 Mt di rifiuti organici, ricavandone circa 2,2 Mt di compost e circa 130 Mm3 di biometano, per quanto si tratta di impianti che è prioritario migliorare.

Nel 2020, abbiamo registrato oltre 442 mila tonnellate di Pfu gestite e nel 2021 circa il 52% è stato destinato al recupero di energia e il 48% al recupero di materia.

Per far fronte alle possibili limitazioni dell’uso degli intasi di gomma per campi sintetici è atteso il decreto ministeriale per l’utilizzo di polverino per asfalti modificati.

Nel 2021 i Raee trattati ammontano 385.000 t , + 5,3% rispetto al 2020, lontano dal target Ue del 65% per il 2019. Inoltre, non è adeguato alla crescita del 16,6% nel 2021 della vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Lo scorso anno le pile e gli accumulatori portatili esausti raccolti ammontano a 10.200 t  -7,4% rispetto al 2020. Pari al 32% dell’immesso nell’ultimo triennio, ancora lontano dal target europeo del 45% in vigore dal 2016.

Gli oli e grassi vegetali e animali avviati a riciclo nel 2021 sono stati 77.000 tonnellate, in crescita del 5% rispetto al 2020. Rigenerato il 98% del raccolto.

Nel 2020 sono state trattate 1,2 Mton di veicoli con un calo del 5,8% rispetto all’anno precedente.

La filiera, da anni, ottiene una percentuale di reimpiego e riciclo dell’84,7% del peso medio del veicolo, in linea con il target dell’85% previsto per il 2015, ma non raggiunge l’obiettivo UE di recupero del 95% perché la filiera non dispone di impianti

L’Italia ha anticipato al gennaio 2022 l’obbligo della RD per i tessili, stabilito nell’Unione per il 2025.  Le 143.300 tonnellate di rifiuti tessili raccolte e avviate al riciclo nel 2020, diminuite del 9% rispetto al 2019, dovrebbero crescere notevolmente nei prossimi anni.

Nel 2020 i rifiuti inerti da C&D avviati al recupero di materia sono stati 39,1 Mt, il 77,9% di quelli prodotti, oltre il target europeo del 70% i vigore dal 2020.

Il DM End of waste, entrato in vigore il 4 novembre 2022, non operando alcuna distinzione delle elevate qualità richieste in base agli usi a cui gli aggregati sono destinati, determinerebbe una restrizione delle quantità attualmente recuperate negli impianti esistenti. Così da aumentare notevolmente quelle da smaltire in discariche non disponibili.

Tra il 2016 e il 2020 è raddoppiata la raccolta, da 215 a 422 kt dei rifiuti da spazzamento stradale.  Tuttavia, una quota ancora significativa è conferita in discarica senza alcun tipo di pretrattamento.

Nel 2020 la gestione dei fanghi da trattamento acque reflue urbane ha riguardato oltre 3,4 Mt. Alle operazioni di smaltimento è stato avviato il 53,5% e il 44,1% alle operazioni di recupero.

La filiera degli oli lubrificanti in Italia detiene un primato di eccellenza europeo. Da un lato il tasso di recupero dell’olio usato è oltre il 46% contro un 41% circa europeo; dall’altro la rigenerazione dell’olio raccolto raggiunge da alcuni anni il 98% (61% nell’UE).

Nel 2021 i reflui con solventi per il 77% sono stato riciclati, per il 21% smaltiti, e per il 2% avviati al recupero energetico.

Le proposte di modifica per il regolamento sugli imballaggi

La proposta di regolamento sui rifiuti ed i rifiuti di imballaggio presentato il 30/11/2022 della Commissione è molto ampia.

Riguarda la riduzione dei rifiuti d’imballaggio, la minimizzazione degli imballaggi, la riciclabilità degli imballaggi, il loro riciclo in quantità e qualità elevate, l’aumento dell’impiego dei materiali provenienti dal riciclo, l’aumento del riutilizzo degli imballaggi.

A fronte di questo orientamento condivisibile, è però sbilanciata verso un modello basato sul deposito cauzionale per la gestione degli imballaggi. Si rischia, così di penalizzare il sistema nazionale italiano di gestione dei rifiuti d’imballaggio, che opera da 25 anni, che ha raggiunto risultati di rilievo

Ha anticipato, infatti, per tutte le filiere gli obiettivi europei di riciclo, in modo efficace, con costi mediamente più bassi e favorendo lo sviluppo sia di un’industria del riciclo, sia di un’industria che produce imballaggi.


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