La casa metabolica
Il futuro della gestione dei consumi energetici domestici sarà caratterizzato da sinergia e integrazione in un contesto in cui i diversi dispositivi riusciranno a dialogare tra loro per utilizzare l’energia in maniera smart. Quest’orizzonte, denominato casa metabolica, vedrà in un ruolo di primo piano tecnologie sempre più innovative che, comunque, non potranno prescindere dal coordinamento di un utente in grado di gestirle in modo da ottenere risultati più performanti. Il consumatore diventerà così perno di questo nuovo approccio all’energia, passando “da una barca a motore a una barca a vela”, per usare la metafora di Giulio Ceppi, architetto e docente al politecnico di Milano, intervenuto oggi a Milano durante un incontro dedicato al tema dell’abitare green organizzato da Vaillant, azienda specializzata nella produzione di caldaie.
Un approccio circolare per la progettazione domestica
La visione che si prospetta è dunque un approccio circolare in cui l’imperativo sarà disperdere al minimo l’energia per reimpiegarla in sempre nuovi modalità. Nella casa metabolica, infatti, l’ambiente in grado di comportarsi come un “organismo energetico complesso”, capace di assicurare comfort e prestazioni con minimi dispendi di energia e con un bassissimo impatto ambientale.
“Questa logica dell’attenzione metabolica (casa, strada, spazio pubblico) – ha spiegato Ceppi – è uno scenario di cui pian piano si sta prendendo coscienza anche se richiede dialogo, richiede la possibilità di mettere insieme tecnologie, perché non è una singola macchina che può risolvere tutto ma un sistema, che va pensato come sistema e gestito nel tempo come sistema”.
Un approccio, quello metabolico, che non va inteso solo sul piano tecnologico, ma va declinato anche nei termini di una maggiore integrazione e “collaborazione tra tutti i protagonisti della filiera”, come ha sottolineato l’amministratore delegato di Vaillant Italia Gherardo Magri, che ha offerto il punto di vista specifico del settore delle caldaie, un comparto che, nel solo segmento residenziale, è responsabile del 20% delle emissioni totali di CO2 in Italia. Numeri negativi a cui si aggiungono, come ha sottolineato Magri, quelli legati al fatto che dei19 milioni di apparecchi operanti nel Nostro Paese il 70% è di tipo tradizionale, a bassa efficienza, e 7 milioni hanno prestazioni a bassissima efficienza con emissioni significative di C02
Una caldaia che ha il riciclo dentro
Nel corso dell’evento è stata, inoltre, presentata ecoTEC exclusive, la nuova caldaia combinata a condensazione del gruppo realizzata per l’85% da materiali riciclati e riciclabili. Questa caldaia, dotata di uno scambiatore ExtraCondens, scalda l’acqua in due tempi, prima preriscaldandola e poi fornendola alla temperatura desiderata, un meccanismo che, come spiega l’azienda, “è in grado di velocizzare i tempi di risposta nella erogazione di acqua calda con vantaggi in termini di efficienza”. Il macchinario è inoltre dotato di un sensore, allGAS, on grado di monitorare l’emissione del combustibile.
Di seguito il servizio sull’evento
http://www.youtube.com/watch?v=tsXWy-qLAQo
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