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Dopo un 2020 positivo in seguito alle limitazioni imposte all’attività antropica dal Covid, e un andamento tutto sommato positivo nel 2021, il 2022 invece appare un anno critico sotto diversi aspetti, come emerge dall’indagine “Api e orti” svolta da Conapi – Consorzio nazionale apicoltori su Bologna, Torino, Milano, Bari, Faenza e Roma. L’indagine mostra l’efficacia delle api come bioindicatori dello stato di salute dell’ambiente e mira a sensibilizzare i cittadini su come la gestione intelligente degli spazi verdi possa contribuire a favorirlo.

Conapi, leader nella produzione di miele nazionale biologico e convenzionale, riunisce più di 600 apicoltori, oltre 110mila alveari di proprietà, di cui il 45% bio e cinque miliardi di api in tutta Italia.

I risultati del monitoraggio ambientale

Hanno collaborato al progetto anche Claudio Porrini del Dipartimento di Scienze e tecnologie agro-alimentari dell’Alma Mater Studiorum di Bologna con le associazioni che presidiano e gestiscono le postazioni delle sei città italiane coinvolte, che sono: Torino, Milano, Roma, Bologna, Bari e dal 20220 anche Faenza.

L’analisi partita nel 2017, attraverso il conteggio delle api morte nelle underbasket poste davanti agli alveari delle stazioni di controllo, vuole individuare la presenza di residui di pesticidi, compreso glifosate e metalli pesanti. 

Considerando il fatto di avere una sola postazione in ogni città, i risultati conseguiti non possono essere considerati esaustivi, ma comunque rendono l’idea delle potenzialità di questo metodo di monitoraggio ambientale. 

Relativamente al biennio 2021-2022, i dati mostrano che, se nel 2021 la mortalità delle api era vicina allo zero, durante il 2022 è aumentata rilevando tracce di glifosate a Torino, Milano e Bologna. Anche la presenza di metalli pesanti è aumentata, soprattutto su Torino e Milano, mentre Bari e Faenza riescono a rimanere su valori contenuti.

Se si prende in esame il quinquennio 2017-2022, emerge una progressiva riduzione iniziale dei valori medi, dove il 2020 è l’anno più positivo, probabilmente riconducibile ai diversi divieti di circolazione e per le limitazioni all’attività antropica per contenere i contagi da Covid, seguita però da una successiva crescita nei due anni successivi, con il picco del 2022. 

La mortalità delle api ha superato la soglia critica in quattro occasioni: a Bologna nel 2018, a Bari e Milano nel 2019 e a Faenza nel 2022.

I livelli di pesticidi presenti nell’ambiente

In riferimento ai pesticidi, solo nei due casi del 2019 di Milano e Bari l’analisi chimica eseguita sui campioni di api morte ha rilevato residui di glifosate. Invece, l’esame dei residui sui campioni di routine di api “bottinatrici” vive e di miele “giovane” ha messo in evidenza, rispetto agli oltre 400 principi attivi ricercati, la presenza di tracce di glifosate a Milano nel 2017, a Bologna nel 2018, a Torino, Milano, Bologna e Bari nel 2019, e a Torino, Milano e Bologna nel 2022.

I livelli di metalli pesanti

Nei sei anni di durata del progetto, i metalli pesanti maggiormente riscontrati dall’indagine sono stati cromo, piombo e nichel, il cui superamento della soglia è stato riscontrato nel 35,9% delle determinazioni analitiche.

Nel 2020, è stata rilevata la più bassa presenza di metalli pesanti, intorno al 40% in tutte le città, mentre negli anni precedenti e in quelli successivi c’è stata una preponderanza di valori intermedi e più elevati dal 40 al 70% circa. Il 2022 è stato l’anno più critico con percentuali significative di superamento della soglia di riferimento. 

Il prezioso ruolo svolto dalle api

Le api sono fondamentali bioindicatori dello stato di salute dell’ambiente e degli altri impollinatori, per questo la presentazione dei risultati nell’ambito del convegno “Il Pianeta, gli insetti e noi” svoltosi il 14 ottobre scorso a Bologna, è stata un’occasione per sensibilizzare sul tema, grazie alla collaborazione con il Centro agricoltura e ambiente G.Nicoli, nell’ambito del progetto “Verde Urbano”, che conta ormai oltre 100 amministrazioni pubbliche aderenti.

Le prossime azioni interne al progetto, relative al prossimo anno, prevedono di incontrare più frequentemente i cittadini per affrontare il tema della relazione con gli insetti.

Il monitoraggio, da un lato, e la diffusione di pratiche rispettose per la manutenzione del verde pubblico e privato sono due azioni importanti che hanno contribuito e contribuiscono a diffondere comportamenti corretti a salvaguardia della salute non solo delle api e degli impollinatori, ma anche dei cittadini”, ha dichiarato Giorgio Baracani, vicepresidente di Conapi. “Anche nel momento storico difficile che stiamo attraversando è importante mantenere alta l’attenzione su questi temi e Conapi continuerà a fare la sua parte, anche sostenendo questi progetti”.


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