Gpl

Le emissioni regolamentate risultano conformi agli standard Euro 6 sui cicli di guida di omologazione, ad eccezione dell’auto con motore a iniezione diretta che, durante il funzionamento a benzina, ha superato il limite di emissione del numero di particelle (PN) del 10,9% in laboratorio e del 17,2% su strada. Passando dalla benzina al Gpl, sia i test di laboratorio che quelli su strada hanno mostrato una sistematica riduzione delle emissioni di CO2. Inoltre, i test Gpl hanno evidenziato una riduzione media delle emissioni di particolato rispetto a quelle a benzina, anch’essa osservata sia in laboratorio che su strada.

È quanto emerge dallo studio sulla Determinazione dei fattori di emissione delle autovetture Gpl Euro 6 in prove di laboratorio e su strada, realizzato da Innovhub Ssi e pubblicato sulla rivista scientifica Atmospheric Environment: X, che si pone l’obiettivo di testare gli effetti sulla valutazione delle emissioni a livello nazionale per l’Italia.

Studio dei fattori di emissione del Gpl/benzina

La pubblicazione è l’elemento conclusivo di un lungo percorso istituzionale e divulgativo finalizzato a contribuire all’aggiornamento del database dell’inventario nazionale delle emissioni e all’implementazione dei risultati in Copert, il software per il calcolo delle emissioni dovute al trasporto stradale in Europa. I database e i modelli di calcolo in atmosfera sono infatti “strumenti essenziali per comprendere il ruolo delle diverse fonti di emissione e, quindi, per definire efficaci piani e politiche di miglioramento della qualità dell’aria e di mitigazione del cambiamento climatico antropogenico”, si legge nella nota stampa. Il loro aggiornamento risulta pertanto cruciale.

L’attività sperimentale, commissionata da Assogasliquidi, è stata condotta in collaborazione con l’Ispra e con il dipartimento di Ingegneria civile e ambientale del politecnico di Milano. L’articolo riporta i risultati di una campagna di test effettuata su un pool di cinque autovetture a doppia alimentazione (benzina-Gpl) Euro 6 (B e C) con caratteristiche tecniche differenti, selezionate per rappresentare al meglio il parco auto italiano di veicoli.

Le auto sono state alimentate sia a benzina che a Gpl e sono state testate su diversi cicli di guida in laboratorio e su strada, al fine di studiarne il comportamento emissivo e il consumo energetico sia in condizioni di omologazione che di ricerca.

Leggi anche Emissioni, dopo lockdown riduzioni fino all’87% di CO2

“Stime realistiche e accurate”

Dai risultati sperimentali sui test a Gpl sono stati calcolati i fattori di emissione e di consumo energetico e confrontati con quelli riportati nel modello Copert): il confronto ha mostrato una buona corrispondenza per il solo monossido di carbonio (CO) misurato sulle autovetture di categoria media, mentre per tutte le altre specie misurate, sia sulle autovetture di segmento piccolo che medio, sono state trovate differenze evidenti sulle specie emissive rilevate, con valori sperimentali quasi sistematicamente più bassi di quelli riportati nel software.

Il confronto dei dati sperimentali dei veicoli testati con Gpl è stato poi esteso ai relativi fattori di emissione nazionali, calcolati utilizzando i fattori Emep/Eea: il confronto ha portato ad avere stime delle emissioni nazionali più basse per tutte le specie, con le più evidenti differenze per il particolato (PM, -90%), ossidi di azoto (NOx, -5÷˗23%), oltre a differenze minori su CO e idrocarburi. Anche il consumo energetico mostra riduzioni che vanno dal 15,6% per il segmento piccolo all’1,8% per il segmento medio delle autovetture. Tali scostamenti sono attribuibili alla mancanza di dati aggiornati sui veicoli GPL Euro 6 B e C nel database Emep/Eea. Non essendo infatti disponibili i fattori di emissione di questa categoria di veicoli, prima dell’aggiornamento, nel database erano riportati gli stessi fattori di emissione attribuiti ai veicoli omologati con precedenti standard Euro.

Pertanto, la determinazione di fattori di emissione Euro 6 Gpl, aggiornati sulla base di prove sperimentali, “è stata fondamentale per ottenere stime delle emissioni molto più realistiche e accurate da tale categoria di veicoli, che è ampiamente diffusa in Italia”, si legge nella presentazione della pubblicazione. Tutti i dati sperimentali sono stati condivisi anche con il gruppo Ermes al fine di supportare l’aggiornamento delle banche dati dei fattori di emissione dei modelli di emissione.

Leggi anche Emissioni e mobilità elettrica: l’importanza di un mix tecnologico che non penalizzi industria e consumatori


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.