Ansaldo ed Enel, sfruttando il nucleare ed eliminando il carbone, promuovono la transizione energetica tricolore a livello globale
Westinghouse sviluppa un impianto nucleare di nuova generazione insieme ad Ansaldo Nucleare
Le due aziende continueranno la collaborazione a lungo termine per la realizzazione del Fast Reactor raffreddato al piombo.
Westinghouse Electric Company e Ansaldo Nucleare hanno sottoscritto un nuovo accordo di cooperazione.
E’ destinato allo sviluppo di una centrale nucleare di prossima generazione. L’infrastruttura sfrutterà la tecnologia Lead-cooled Fast Reactor (Lfr).
In base a questo nuovo accordo, le due società porteranno avanti un progetto comune. Il contratto prevede la massima condivisione delle sinergie, combinare esperienze nella progettazione, prove e licenze.
Così da comporre i rispettivi soci e le organizzazioni della catena di approvvigionamento.
L’intesa prevede inoltre attività di sviluppo già in essere nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Italia e in Romania. Dove vengono installati oltre dieci impianti di prova all’avanguardia basati sul piombo.
La tecnologia Lfr sfrutta l’uso del piombo liquido come refrigerante, il funzionamento ad alta temperatura e lo spettro di neutroni veloce, a soluzioni ingegneristiche. Al fine di promuovere la semplicità e la robustezza del design.
L’obiettivo è, infatti, il graduale miglioramento delle prestazioni rispetto alla tecnologia nucleare tradizionale. Tra cui: maggiore economia, versatilità del mercato oltre l’elettricità e una migliore sostenibilità.
“Ansaldo Nucleare condivide con Westinghouse una visione comune”, spiega il dott. Roberto Adinolfi, presidente di Ansaldo Nucleare. “Ansaldo ha fortemente creduto e investito nella tecnologia Lfr dall’inizio del secolo. Siamo ansiosi di iniziare un altro viaggio di collaborazione con Westinghouse verso la sua realizzazione“.
“Il lavoro congiunto che abbiamo già svolto servirà da trampolino per accelerare lo sviluppo della tecnologia Lfr“, conferma la dott.ssa Rita Baranwal, chief technology officer di Westinghouse.
“Stiamo sviluppando una centrale nucleare economicamente competitiva, versatile e sostenibile. Che sarà utilizzata per soddisfare le esigenze di diverse comunità e mercati energetici in evoluzione, tra cui il teleriscaldamento, la generazione di idrogeno e la desalinizzazione dell’acqua“.
Per oltre 40 anni, Westinghouse e Ansaldo Nucleare hanno lavorato insieme per sviluppare la tecnologia avanzata dei reattori ad acqua leggera (Lwr) attraverso i progetti degli impianti AP600 e AP1000®.
Enel è la prima azienda in Cile a non utilizzare più il carbone per la produzione di energia elettrica
La divisione cilena del gruppo Enel, Enel Chile, lo scorso 30 settembre, ha disconnesso e cessato le attività del gruppo II della centrale a carbone di Bocamina, nella municipalità di Coronel. La chiusura è avvenuta dopo l’autorizzazione dalla Commissione nazionale cilena per l’energia.
Dopo la chiusura di Tarapacà nel 2019 e del gruppo I di Bocamina nel 2021, questa scelta rende Enel la prima azienda elettrica in Cile a non utilizzare più il carbone per le sue attività di generazione.
Anticipando di 18 anni l’obiettivo originario del 2040 fissato dal Piano nazionale di decarbonizzazione del paese andino, datato 2019.
“La chiusura del nostro ultimo impianto di generazione a carbone in funzione in Cile evidenzia l’impegno del gruppo Enel per la decarbonizzazione dei suoi sistemi energetici”. Ha conferma Salvatore Bernabei, ad Enel Green Power.
“Il percorso verso gli obiettivi di decarbonizzazione si accompagna al continuo rafforzamento del nostro portafoglio di energie rinnovabili. Che comprende eolico, geotermico, solare, idroelettrico e sistemi di accumulo a batterie”.
Così, per la completa decarbonizzazione del suo piano di generazione, Enel Chile ha implementato la strategia Just Energy Transition.
Questa include soluzioni tecnologiche, sociali e ambientali volte a garantire la dismissione della flotta a carbone dell’azienda. Massimizzando il valore per il personale degli impianti, gli appaltatori e le comunità locali.
In linea con questa strategia, la chiusura del gruppo II di Bocamina include opzioni di ricollocazione per i dipendenti dell’impianto, l’attuazione di un ampio spettro di iniziative per lo sviluppo sociale, economico e imprenditoriale della comunità di Coronel.
Inoltre coniuga un ambizioso progetto di riforestazione. Per trasformare l’area di 10 ettari della discarica di ceneri dell’impianto in una foresta autoctona.
Infine, seguendo i principi dell’economia circolare, l’azienda sta studiando diverse alternative per riutilizzare gli strumenti dell’impianto. L’obiettivo è dare nuova vita al sito e creare opportunità di sviluppo per l’area.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.