Cop27

I leader mondiali si riuniranno dal 6 al 18 novembre alla Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite (Cop27) a Sharm El Sheikh, in Egitto, per discutere le questioni più urgenti sull’adattamento al cambiamento climatico. Tra le priorità in cima all’agenda ci sono: l’accesso ai finanziamenti per il clima, le perdite e i danni nei Paesi in via di sviluppo e le trasformazione dei sistemi energetici.

I negoziati si svolgeranno in un quadro geopolitico in cui l’escalation delle tensioni tra Russia-Ucraina e la crisi energetica sono al massimo dell’attenzione mondiale, ci sono poi i temi impellenti dello stress idrico, la siccità e i fenomeni climatici avversi: il che dovrebbe spingere i colloqui dalle promesse agli impegni concreti all’attuazione. Il 3 ottobre, la Commissione per l’ambiente del Parlamento UE ha adottato una risoluzione che delinea le proprie richieste per la Cop27.

Verso Cop27: “Aumentare obiettivi climatici al 2030”

Le emissioni di carbonio dal 2010 al 2019 hanno raggiunto il livello più alto mai registrato, nonostante gli impegni presi per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi dall’Accordo di Parigi nel 2015. Anche la finanza per il clima è una questione molto controversa, in cui finora sono stati fatti pochi progressi. Ecco perché, trovare un accordo finanziario alla Cop27 è visto come fattore cruciale per ripristinare la fiducia nella cooperazione internazionale.

Da parte sua, la Commissione per l’ambiente del Parlamento UE invita tutti i Paesi a rafforzare gli obiettivi climatici per il 2030 prima della Conferenza sul clima. I deputati identificano le crisi del clima e della biodiversità come le sfide più importanti che l’umanità deve affrontare. La risoluzione afferma che il conflitto russo-ucraino rende ancora più urgente la trasformazione del sistema energetico globale: In questo decennio devono essere intraprese azioni urgenti”, affermano i deputati, sottolineando che molti impegni zero emissioni nette a lungo termine sono ambigui e mancano di trasparenza”, si legge nella nota stampa.

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Finanziamenti per il clima: obiettivo 100 mld

L’aspettativa generale è che il pacchetto Fit for 55 raggiunga gli obiettivi dell’UE al 2030: gli eurodeputati chiedono a tutte le nazioni del G20 di mostrare leadership e impegnarsi per obiettivi di riduzione dei gas serra più ambiziosi prima della Cop27. Dovrebbero aggiornare di conseguenza i loro contributi determinati a livello nazionale (Ndc), al fine di colmare il divario e limitare il riscaldamento globale a 1,5°C.

La risoluzione adottata il 3 ottobre sottolinea anche l’importanza dei finanziamenti per il clima per il successo delle azioni da porre in essere e ricorda che l’UE è il principale contributore in tal senso: I deputati esortano tutti i Paesi sviluppati, compresa l’UE, a garantire che l’obiettivo di 100 miliardi di dollari all’anno di finanziamento per il clima sia raggiunto, che il denaro venga erogato già nel 2022 e in media nel 2020-2025”, si legge nella nota.

Gli eurodeputati ricordano infine la posizione sul meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Cbam) per garantire che l’UE fornisca un sostegno finanziario, almeno equivalente, alle entrate generate dalla vendita di certificati, per sostenere gli sforzi gli sforzi di decarbonizzazione dei Paesi.

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