LA digitalizzazione sostenibile delle aree forestali è lo strumento essenziale per migliorare la connettività nelle zone interne e aumentarne l’attrattività turistica. Rappresenta inoltre l’incentivo per valorizzare la formazione a distanza e lo smartworking, con il fine dichiarato di contribuire a ripopolare le aree più decentrate del Paese. A partire da questi propositi, Pefc Italia, l’ente promotore della corretta e sostenibile gestione del patrimonio forestale, insieme ad Amigo, Cnr-Isti e università di Pisa, ha definito una serie di proposte funzionali per promuovere in Italia l’adozione di strumenti digitali nelle aree rurali e montane, senza prescindere dalla sostenibilità.

Le proposte sono state presentate nel corso del webinar che si è svolto il oggi, 28 settembre, e rientrano nel progetto Desira, finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020 e coordinato dal prof. Gianluca Brunori del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’ateneo pisano.

Uncem: “Urgente attuare Strategia forestale”

Desira (Digitisation economic and social impacts in rural areas), in un’ottica interdisciplinare, ha coinvolto un consorzio costituito da 25 partner in tutta Europa. Attraverso living labs condotti nei vari Paesi europei dai partner del consorzio, il progetto ha studiato gli impatti socio-economici dell’innovazione legata alle telecomunicazioni. Scopo delle attività, quello di fare luce sulle possibilità di massimizzare i benefici della tecnologia al servizio del territorio, secondo i principi della sostenibilità e dell’innovazione responsabile. In linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu.

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La foresta è una grande risorsa “solo se gestita e come farlo bene è scritto nella Strategia forestale nazionale che va attuata in tempi rapidi, anche grazie alle risorse economiche già stanziate”, questo il punto di vista del presidente di Uncem, Marco Bussone che ha commentato: “In Italia il bosco deve tornare ad avere valore pieno, protettivo e produttivo, a erogare servizi ecosistemici, a generare opportunità di sviluppo sostenibile. Oltre il 30% del Paese è bosco, percentuale che supera il 40% nel territorio montano”.

A giudizio del presidente dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani (Uncem) l’azione per attuare la Strategia forestale nazionale è urgente, “lontani da ogni ideologica posizione che richiami alla wilderness. Non abbiamo bisogno di nuovo inselvatichimento, quanto invece serve molta più gestione”. Un obiettivo a cui punta Uncem sono le filiere smart: “Penso ad esempio a QR code, a sistemi per il tracciamento digitale dei flussi di legname, a un Sistema informativo nazionale che riunisca le iniziative regionali in essere e nascenti. Penso anche a un sistema di vera mappatura di legno, per tutti i fini”.

Come spingere l’innovazione? La tecnologia è la base per superare il digital divide. Da questo punto di vista, in Italia le infrastrutture digitali stanno crescendo: la fibra fino alla sede dell’utente ha portato a una copertura del 44% delle famiglie, in generale, e del 17% delle famiglie nelle zone rurali. Lo ha ricordato il presidente di Ismea, Angelo Frascarelli, osservando che “la nuova Pac prevede uno specifico intervento per rafforzare gli investimenti in infrastrutture per l’agricoltura e per lo sviluppo socio-economico delle aree rurali, anche nel settore forestale”.

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Angelo Frascarelli, presidente Ismea.

La nuova Pac 2023-2027 destinerà all’Italia 36,6 milioni di euro, di cui circa il 45% per lo sviluppo rurale, incluse le misure per le infrastrutture per l’agricoltura e per lo sviluppo socio-economico. Come ha illustrato Frascarelli, altri interventi riguardano la cooperazione per lo sviluppo rurale, locale e smart villages, oltre che di supporto all’innovazione e servizi rivolti al settore agricolo, forestale e agroalimentare.

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Digitalizzazione per tracciabilità delle filiere: lotta all’illegalità

Per l’Italia, Pefc ha coordinato un living lab sulle tecnologie al servizio della tracciabilità delle filiere foresta-legno-energia (legna da ardere, cippato e pellet). Come è stato messo in luce al webinar, il tavolo di lavoro ha individuato le principali criticità del settore valutando di conseguenza in che modo la digitalizzazione può apportare quei vantaggi attesi. Un esempio è la lotta all’illegalità per difendere le foreste dai predatori del legname. Gli strumenti che si possono applicare oggi per promuovere gruppi di acquisto di legno certificato sono: social media e piattaforme di messaggistica istantanea; tecnologie per i pagamenti digitali (Pos e fatturazione elettronica), portali e piattaforme digitali (per acquisire informazioni di origine del prodotto); blockchain.

Da questo punto di vista, la digitalizzazione rappresenta un cambiamento socio-tecnico, nel quale le componenti tecnologiche e quelle sociali sono strettamente collegate. Lo ha sottolineato il prof. Gianluca Brunori, coordinatore del progetto: “Desira ha scelto un approccio di tipo interattivo e ha sviluppato una metodologia per l’analisi basata sul coinvolgimento di diversi attori, dagli agricoltori e gestori forestali agli studiosi, fino ai decisori politici, così da incontrare i bisogni degli utenti e delle popolazioni coinvolte e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile”.

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Gianluca Brunori dell’università di Pisa, coordinatore del progetto.

Non solo, anche perché “le tecnologie digitali possono aiutare a prevedere, prevenire e mitigare i principali danni prodotti dalle calamità naturali o antropiche, come alluvioni, inquinamento, siccità e incendi”, ha aggiunto Brunori.

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Digitalizzazione rurale: le proposte di Pefc e uniPisa

Il progetto Desira, che si concluderà ufficialmente nel 2023, si occuperà inoltre di contribuire allo sviluppo delle politiche nell’UE e di “facilitare un forum sulla digitalizzazione rurale per discutere il modo in cui le politiche potrebbero affrontare opportunità e sfide della digitalizzazione, anche nei settori agricolo e forestale e per la gestione delle aree montane”, è stato annunciato al webinar.

Fondamentale, per raggiungere l’orizzonte tracciato, è che “la tecnologia sia co-progettata con gli attori e gli utenti locali, sulla base delle esigenze presenti e future e delle specificità del territorio”, ha rimarcato la responsabile progetti per Pefc Italia, Eleonora Mariano.

Le proposte per la digitalizzazione delle aree montane e rurali, illustrate nel corso del webinar e funzionali al progetto Desira, includono:

  1. migliorare la connettività e l’accesso ai servizi digitali per le popolazioni delle aree montane: è necessario accelerare sul Piano nazionale per la banda ultra larga, al fine di sviluppare un’infrastruttura che consenta alle aree montane di tenere il passo con il resto del Paese;
  2. pianificare lo sviluppo attraverso nuove forme di cooperazione, con l’obiettivo di creare smart villages: tra le iniziative da mettere in campo emerge la creazione di fondazioni pubblico-private che promuovano la nascita di start up, imprese e lavorino su attrazione e utilizzo di fondi;
  3. sostenere la creazione e il mantenimento di posti di lavoro nelle aree montane:
    è fondamentale sviluppare soluzioni che promuovano lavoro e studio a distanza, ad esempio trasformando aree pubbliche in spazi di co-working, oltre a implementare percorsi universitari che prevedano la formazione a distanza per consentire agli studenti di formarsi nei loro territori;
  4. aumentare l’attrattività dei territori montani e il riconoscimento dei servizi generati dalla gestione sostenibile del territorio: questo obiettivo sarebbe possibile sostenendo la creazione di strumenti in grado di stimare e riconoscere il valore effettivo dei servizi offerti dagli agricoltori, dai forestali e dai cittadini alla comunità, come ad esempio il monitoraggio ambientale e il taglio dell’erba.

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Freelance nel campo della comunicazione, dell’editoria e videomaker, si occupa di temi legati all’innovazione sostenibile, alla tutela ambientale e alla green economy. Ha collaborato e collabora, a vario titolo, con organizzazioni, emittenti televisive, web–magazine, case editrici e riviste. È autore di saggi e pubblicazioni.