autotrasporto camion
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All’interno del DL Aiuti ter tutte le misure per sostenere i settori duramente colpiti dalla crisi energetica e accelerare gli investimenti previsti da Pnrr e Piano nazionale complementare.

Le misure contro la crisi energetica

È stata confermata fino al prossimo 31 ottobre 2022 la riduzione delle accise sui carburanti, 100 milioni di euro andranno alle aziende del Trasporto pubblico locale e, 100 milioni di euro all’autotrasporto come contributo per il maggior costo dei carburanti.

Dieci milioni di euro per il “Bonus trasporti”

Altri 10 milioni di euro, finanziati dal Piano nazionale complementare, sono stati stanziati per il cosiddetto “bonus trasporti” e per l’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici; ma anche per la riduzione dei tempi e per gli interventi di miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza delle strade, nonchè la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica. 

L’intervento sul bonus trasporti, in due settimane, ha già permesso di erogare oltre 728mila voucher alle persone con redditi inferiori a 35mila euro. Il decreto prevede anche una procedura preferenziale per l’assegnazione delle risorse aggiuntive del “Fondo per l’avvio delle opere indifferibili” agli interventi relativi al miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza delle strade.

Prevista anche l’estensione del regime fiscale agevolato alle imprese di navigazione residenti e non residenti che hanno una stabile organizzazione in Italia e che utilizzano navi iscritte nei registri degli Stati dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo.

Gli interventi per accelerare sugli investimenti pubblici

Altri interventi sono volti ad accelerare gli investimenti pubblici e le procedure di affidamento di contratti pubblici, alla possibilità di sottoscrivere accordi quadro con Invitalia per l’affidamento dei servizi tecnici e dei lavori. Infine, degli interventi sono relativi all’adeguamento della disciplina interna in materia di incentivi e agevolazioni per le imprese armatoriali del settore marittimo all’ordinamento comunitario.

“Il decreto legge approvato, sottolinea il ministro Enrico Giovannini, conferma l’impegno del Governo a sostenere i settori, come quello del trasporto pubblico locale e dell’autotrasporto, duramente colpiti dalla crisi energetica. D’altra parte, vengono ulteriormente accelerate le procedure per la realizzazione di interventi infrastrutturali, così da superare le difficoltà indotte dal caro dei materiali di costruzione, e viene introdotta una importantissima norma riferita al settore del trasporto marittimo, che evita un contenzioso con la Commissione europea sul regime fiscale degli armatori italiani e un significativo aggravio dei relativi conti economici”.

Confermata la riduzione delle accise, aiuti per il Tpl e l’autotrasporto

Confermata fino al 31 ottobre 2022 la riduzione delle accise sui carburanti e dell’aliquota Iva applicata sul gas naturale per autotrazione. Inoltre, sono stati stanziati ulteriori 100 milioni di euro in favore delle aziende del trasporto pubblico locale per i maggiori costi sostenuti per l’acquisto del carburante utilizzato nei mezzi per effettuare il servizio. Fondi che si aggiungono ai 40 milioni di euro già stanziati con precedenti provvedimenti.

Sono stati stanziati ulteriori 100 milioni di euro per le imprese di autotrasporto per attenuare l’incremento del costo dei carburanti, che si aggiungono al credito d’imposta per 500 milioni di euro e ai contributi per l’acquisto dell’AD Blue già assegnati.

Il regime fiscale agevolato per le navi italiane 

In attuazione degli impegni assunti dall’Italia con la Commissione europea, il regime fiscale agevolato previsto per le navi italiane viene esteso alle imprese di navigazione residenti e non residenti aventi una organizzazione stabile in Italia.

Il regime di aiuti prevede: il riconoscimento di un credito d’imposta in misura corrispondente all’imposta sul reddito delle persone fisiche dovuta sui redditi da lavoro dipendente e da lavoro autonomo corrisposti al personale di bordo imbarcato sulle navi. Inoltre, il  computo, ai fini della determinazione della base imponibile Irpef o Ires dell’armatore, del 20% del reddito derivante dall’utilizzazione di navi utilizzate per lo svolgimento del trasporto marittimo. Infine, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti per legge.


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